Il Decreto carburanti è stato approvato alla Camera dei deputati con 155 voti favorevoli, 103 contrari e tre astenuti.
Dopo l’approvazione della Camera dei deputati a Montecitorio, con 155 voti favorevoli, 103 contrari e tre astenuti, adesso il Decreto carburanti passa al Senato. Il voto alla fiducia, che probabilmente sarà chiesto dal governo Meloni, spetterebbe anche a Palazzo Madama dove il decreto dovrà essere convertito in legge entro il 15 marzo.
La questione della fiducia potrebbe essere posta anche al Senato per evitare che il decreto faccia ritorno alla Camera. Tra discussioni e polemiche da parte di automobilisti e benzinai, l’esecutivo ha deciso di varare il testo a seguito dell’aumento dei prezzi del carburante, che aveva scaturito di recente accese proteste.
Cosa prevede il decreto?
Il Decreto carburanti prevede l’obbligo di indicare il prezzo medio calcolato su base nazionale. L’ammontare delle sanzioni ammonta invece tra i 200 e i 2mila euro per gli esercenti che non rispettano le regole. L’emendamento stabilisce inoltre che il garante dei prezzi predisponga “trimestralmente una relazione in ordine all’andamento dei prezzi medi”.
Per i consumatori verrà inserita nello store un’applicazione attraverso la quale sarà possibile consultare in tempo reale il prezzo di listino praticato da ogni gestore. L’app dedicata ai consumatori, sviluppata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, permetterà “la consultazione dei prezzi medi” del carburante.