Il governo pone la fiducia sul decreto Crescita ma c'è il problema Ilva
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Direttore: Alessandro Plateroti

La Camera approva il dl Crescita, per Di Maio c’è il problema Ilva

Luigi Di Maio

Il decreto Crescita passa alla Camera dopo che il governo ha posto la fiducia. Ma si apre un nuovo caso Ilva. Confindustria avverte: “Il governo rispetti i patti”.

Il governo pone la fiducia sul decreto Crescita ma per Di Maio si apre un nuovo caso Ilva. Cade lo scudo per le aziende, Confindustria attacca: “Bisogna rispettare i patti“.

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Decreto Crescita, il governo pone la fiducia

Riccardo Fraccaro ha posto la fiducia sul decreto alla Camera, con la votazione nominale fissata per il 21 giugno giugno alle 15.40 con l’inizio delle dichiarazioni di voto fissato per le 14.15 circa. La Camera ha approvato il decreto con 288 voti favorevoli.

Senato
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Decreto Crescita, l’Ilva preoccupa Di Maio

L’approvazione del decreto Crescita apre però un problema Ilva per Luigi Di Maio. Le polemiche riguardano la norma che toglie l’immunità penale ad Arcelor Mittal, società proprietaria dello stabilimento.

Duro l’attacco al governo da parte di Confindustria, che ha invitato l’esecutivo a tenere fede agli impegni presi nel corso delle trattative tra le parti.

“L’attenuazione dello scudo penale per eventuali reati ambientali relativi alla bonifica e al rilancio dell’Ilva di Taranto è un pessimo segnale per la reputazione del Paese: non si rispettano i patti firmati, si inducono gli investitori ad abbandonare il Paese e si scoraggiano nuovi investimenti“.

“Non è una buona idea mettere in discussione una clausola centrale dell’accordo firmato meno di un anno fa da questo stesso governo: l’attuazione di un piano ambientale deve rispettare tempi definiti e l’azienda acquirente Arcelor Mittal potrà assumersi tutte le responsabilità solo dopo aver avuto la possibilità di mettere a norma gli impianti, prosegue la nota di Confindustria.

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio

Barbara Lezzi: Nessuno lavora scudato dall’immunità penale

La risposta a Confindustria, appoggiata nella protesta da altre sigle, arriva dal Ministro del Sud Barbara Lezzi che ha escluso ogni immunità per ogni azienda.

Nessuna impresa, nessun cittadino italiano, lavora scudato dall’immunità penale […]. Per questo governo è importante salvaguardare i posti di lavoro, ed è per questa ragione che il ministro Di Maio sta continuamente parlando con gli amministratori Arcelor Mittal”.

Ilva, la reazione di Arcelor Mittal

Anche Arcelor Mittal ha voluto esprimersi sulla questione avvertendo il governo italiano che con le condizioni previste dal decreto Crescita sarebbe impossibile portare avanti i lavori.

“È necessario che restino in vigore le tutele fino a quando non sarà completato il piano ambientale per evitare di incorrere in responsabilità relative a problematiche che gli attuali gestori non hanno causato. Lo stabilimento è sotto sequestro dal 2012 e non può essere gestito senza che ci siano le necessarie tutele legali fino alla completa attuazione del Piano ambientale. Il piano ambientale del 2017 è stato progettato per affrontare problemi di lunga data dello stabilimento di Taranto e per trasformarlo in un impianto siderurgico europeo all’avanguardia, utilizzando le migliori tecnologie disponibili, con un investimento ambientale complessivo di oltre 1,15 miliardi di euro”.

“Tutti gli interventi previsti stanno procedendo nel pieno rispetto delle tempistiche. Il decreto Crescita deve essere approvato entro il prossimo 29 giugno. ArcelorMittal Italia resta fiduciosa che venga ripristinata la certezza del diritto nell’interesse dell’intero contesto economico italiano e degli stokeholder, permettendo ad ArcelorMittal Italia di continuare a gestire lo stabilimento e completare il piano di riqualificazione ambientale”.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 16:00

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