Decreto fiscale, le dichiarazioni di Conte a Il Fatto Quotidiano
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Direttore: Alessandro Plateroti

Decreto fiscale, Conte avverte: nessun aiuto agli evasori

Decreto fiscale, il premier Giuseppe Conte: “La Lega non ha mai manifestato l’intenzione di premiare i grandi evasori. Articolo 9? Nel testo che avevamo era in bianco”.

Manovra, Conte dalla parte di Di Maio: nessun aiuto agli evasori. Restano dubbi sul decreto fiscale, sulle accuse di Luigi Di Maio e sulle smentite da parte della Lega. Dopo che il testo del decreto era stato approvato dal Consiglio dei Ministri, il Movimento Cinque Stelle ha frenato denunciando una modifica al testo che avrebbe incluso un maxi condono e uno scudo fiscale che i pentastellati non avrebbero potuto accettare.

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Lo stop ha ovviamente alimentato le tensioni tra le due ali del governo, con Matteo Salvini che si è detto intenzionato ad ascoltare tutti senza però apportare modifiche a un testo letto e approvato all’unanimità.

Decreto fiscale, Giuseppe Conte: pacificazione fiscale serve ad azzerare le pendenze

A poche ora dal secondo Cdm convocato da Conte per discutere del decreto fiscale, lo stesso premier, di ritorno da Bruxelles, ha espresso il suo pensiero sul condono di cui parlano i pentastellati facendo riferimento alle presunte modifiche apportate al testo.

La ‘pacificazione fiscale’ serve a consentire ai contribuenti di azzerare le pendenze e di accedere al nuovo sistema, che contempla un ‘fisco amico’. L’accordo politico raggiunto ha l’obiettivo di permettere a chi ha avuto difficoltà oggettive di regolarizzare la sua posizione. Neppure gli esponenti della Lega hanno mai manifestato l’intenzione di premiare i grandi evasori“, ha dichiarato Conte parlando ai microfoni de Il Fatto Quotidiano.

Giuseppe Conte
Fonte foto: https://www.facebook.com/PRIMAPAGINAtv-188598131898399/

Conte sull’articolo 9 del Decreto fiscale: “Al Consiglio dei Ministri era in bianco”

Il premier ha poi parlato della presunta manina che avrebbe apportato una modifica al decreto: “Siamo entrati in Cdm subito dopo aver concluso l’accordo politico sulla ‘dichiarazione integrativa’, l’ormai famoso articolo 9, nella consapevolezza che la sua traduzione tecnico-giuridica sarebbe stata formulata successivamente. Nel testo che avevamo sul tavolo del Consiglio l’articolo 9 era in bianco. Un testo normativo viene spesso rimaneggiato nel passaggio tra uffici della Presidenza, ministero dell’Economia e Ragioneria e, infine, Quirinale.

Nel corso del Consiglio mi è stato recapitato un foglio con una prima formulazione giuridica dell’accordo. Questo foglio non è stato distribuito a tutti i ministri, sono stato io a sintetizzare i termini dell’accordo politico raggiunto, nella consapevolezza che il testo che avevo tra le mani andava poi verificato sul piano tecnico. Già a caldo ho segnalato alcune correzioni che andavano apportate“.

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ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2018 13:18

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