Decreto fiscale, Luigi Di Maio denuncia su Facebook una nuova ‘dimenticanza’ per quanto riguarda i capitali esteri. “Poi dicono che non mi devo incazzare”.
Non trova pace il governo sul decreto fiscale, con il vicepremier Luigi Di Maio che è tornato a denunciare la presenza di alcuni riferimenti ai capitali esteri nel testo del ddl. “Poi dicono che non mi devo incazzare”, ha attaccato il ministro pentastellato dalla sua pagina Facebook.
Decreto fiscale, la denuncia social di Luigi Di Maio
Stando a quanto segnalato da Luigi Di Maio, nel testo del decreto fiscale, già discusso e approvato due volte in Consiglio dei Ministri, sarebbero rimasti alcuni riferimenti ai capitali esteri per quanto riguarda la rottamazione e il condono. Lo stesso Di Maio ha promesso che la dimenticanza non sarà inosservata e che sarà modificata – o meglio cancellata – in Parlamento.
Decreto fiscale, Luigi Di Maio attacca su Facebook
“E poi dicono che non mi devo incazzare! Leggete questo comunicato – esordisce Di Maio nel post pubblicato sulla propria pagina Facebook.
DL FISCO, “ERRORE” SU SCUDO ESTERO. GOVERNO PENSA A MODIFICA (Public Policy)
Per una “dimenticanza” rimane nel testo del decreto Fiscale il riferimento ai capitali esteri, sia per la rottamazione che per il condono. Fonti del ministero dell’Economia assicurano, però, che le parti del del testo sulla pace fiscale e i processi verbali di constatazione verranno modificati in Parlamento.
Per quanto riguarda la pace fiscale, il testo così come formulato non riporta esplicitamente un richiamo ai patrimoni esteri (come invece c’era nella versione originaria), ma in ogni caso lascia spazio a interpretazioni. E così parte del condono potrebbe valere anche per l’Ivafe e l’Ivie, le imposte previste per le attività fuori dal confine italiano”.
“Secondo fonti Mef – prosegue il testo condiviso da Luigi Di Maio -, infatti, il riferimento alle due imposte rimane sull’adesione ai processi verbali di costatazione rimane all’articolo 1 del testo. Ma c’è di più, nella relazione illustrativa che accompagna il collegato alla manovra la vecchia norma – riferita all’articolo 9 – è rimasta così com’era, richiamando esplicitamente lo scudo estero. Nel documento, visionato da Public Policy, si legge che il condono con tetto a 100mila euro (o 30% dell’imponibile dichiarato) si applica anche “all’imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero.
I
In questo caso, dal Governo non parlano di una nuova “manima” che avrebbe modificato il testo, nonostante il secondo Consiglio dei ministri che lo ha corretto, ma di un errore di drafting. O meglio, “una dimenticanza degli uffici” che – assicurano – “sarà corretta” già nel passaggio al Senato. (Public Policy)”.
Di seguito il post condiviso da Di Maio sulla propria pagina Facebook:
Governo, l’alleanza Lega-Movimento Cinque stelle scricchiola?
Il rischio è che il caso denunciato pubblicamente da Di Maio possa in qualche modo compromettere i rapporti tra Lega e Movimento Cinque stelle proprio nel momento in cui il governo è chiamato a fare fronte compatto davanti al giudizio dell’Unione europea che continua ad attendere con una certa impazienza il nuovo testo programmatico per la nota di aggiornamento del Def. Se, come sembra, l’intenzione è quella di non modificare la manovra, l’Italia avrà bisogno di un esecutivo unito ed efficiente per far fronte alla possibile crisi europea che potrebbe portare l’Ue a sanzionare l’Italia complicando e non poco i piani di crescita del Paese.