La Camera vota e approva il decreto Ong ma le opposizioni insorgono soprattutto dopo il naufragio al largo della Libia.
Con 187 voti a favore la Camera ha approvato la legge di conversione del decreto Ong, ora il testo passa al Senato. Ma le opposizioni si oppongono e dichiarano che con questa legge ci saranno più morti in mare di prima. Il governo però rivendica che questo non vìola il diritto internazionale. Con il decreto Ong il governo vuole regolamentare l’azione di salvataggio dei migranti delle navi delle Ong nel Mediterraneo. Da quando è in vigore l’assegnazione dei porti è cambiata, sono stati assegnati porti molto lontani come La Spezia o Ancona o Carrara. Questo per evitare salvataggi multipli.
Le navi delle Ong devono avere delle autorizzazioni rilasciati dallo Stato di bandiera e avere i requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza della navigazione nelle acque territoriali per poter operare in mare. Inoltre, devono richiedere immediatamente l’assegnazione del porto di sbarco senza ritardi per evitare che si aggravino le situazioni di pericolo delle persone a bordo.
Le critiche delle opposizioni e delle associazioni
Se le navi violano queste misure arrivano sanzioni amministrative e fermo per due mesi della nave che ha commesso violazione, che procede alla confisca in caso di reiterazione. Sono previste sanzioni che vanno dai 2000 ai 10mila euro al comandante e all’armatore della nave che «non forniscono le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniformano alle indicazioni della medesima autorità».
«Il dl Ong è una norma disumana che criminalizza l’attività delle navi civili, nega il diritto internazionale e istituzionalizza l’omissione di soccorso. Una legge propaganda che, in mare, causerà più morti. Per un Paese civile una vergogna» dichiara Sea Watch. Critiche arrivano anche da Emergency che dichiara questo decreto una vera follia. Stessa accusa della Sos Humanity che afferma che in questo modo moriranno più persone “sulla rotta migratoria più letale del mondo”.
Anche le opposizioni sono ritornate all’attacco dichiarandolo un decreto inutile e in malafede. Secondo le opposizioni il governo si nasconde dietro la volontà di preoccuparsi delle condizioni delle persone allontanando verso porti più lontano possibili le navi e tenerle ferme dall’zione di soccorso e salvataggio.