Decreto sulle sanzioni tributarie: l’Italia si adegua all’Europa, ecco le novità

Decreto sulle sanzioni tributarie: l’Italia si adegua all’Europa, ecco le novità

Rivoluzione nelle sanzioni tributarie: il nuovo decreto del governo Meloni.

In una recente mossa, il Cdm ha approvato un decreto preliminare che prevede significative modifiche al sistema delle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali.

Queste riforme rappresentano un chiaro segnale dell’impegno del governo verso la costruzione di un sistema tributario più giusto, che possa favorire la conformità fiscale pur mantenendo ferma la mano contro le frodi e le evasioni.

Riduzione delle sanzioni amministrative

Il decreto, che è il nono attuativo della delega fiscale, introduce una riduzione delle sanzioni amministrative da un quinto a un terzo, allineandole maggiormente agli standard europei.

Questa mossa è guidata da un principio di maggiore proporzionalità, che mira a bilanciare la necessità di punire le violazioni fiscali con quella di non penalizzare eccessivamente le piccole infrazioni.

Questo approccio non solo rende il sistema sanzionatorio più equo ma si propone anche di stimolare una maggiore compliance tra i contribuenti, incentivando la regolarizzazione volontaria delle posizioni irregolari.

Salvagente per reati di omesso versamento

Per quanto riguarda le sanzioni penali, il governo ha deciso di adeguare le normative alla giurisprudenza più recente, introducendo disposizioni che tengono conto delle difficoltà oggettive che possono impedire il pagamento delle imposte, come le cause di forza maggiore.

Viene inoltre incentivata la regolarizzazione attraverso la rateizzazione del debito tributario, che prevede il pagamento dell’imposta dovuta, delle sanzioni ridotte e degli interessi.

Questo approccio evidenzia la volontà di supportare i contribuenti nella risoluzione delle loro pendenze fiscali, pur perseguendo con determinazione i comportamenti fraudolenti e le omissioni dannose per il Fisco.

Una delle novità più interessanti riguarda l’introduzione di misure di salvaguardia per i reati di omesso versamento di IVA e ritenute, con particolare attenzione a chi sta già pagando a rate. Questo “salvagente” è un chiaro esempio di come il governo stia cercando di venire incontro ai contribuenti, facilitando la regolarizzazione delle posizioni debitorie e promuovendo una cultura del pagamento consapevole e responsabile.