Decreto Sicurezza, Matteo Salvini chiama in causa Mattarella: “Ha firmato il provvedimento”. Ma dal Quirinale prendono le distanze.
Prosegue la battaglia tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e i sindaci ribattezzati ribelli sul decreto Sicurezza. Rispondendo ai primi cittadini che hanno contestato il provvedimento promosso dalla Lega e diventato legge dopo l’approvazione alle Camere e la firma del Capo dello Stato, il vicepremier ha chiamato in causa proprio Sergio Mattarella. Dal Quirinale arrivano però indiscrezioni e inviti a non coinvolgere il Presidente.
Salvini: “Polemica non esiste, c’è una legge firmata dal Capo dello Stato”
Intervenuto a Chieti, il ministro dell’Interno ha parlato della polemica con i sindaci. “Avere una accoglienza così dopo sette mesi di Governo, in un momento comunque complicato, è motivo di orgoglio. Per me la polemica non esiste, c’è una legge dello Stato, firmata dal presidente della Repubblica, applicata dal 99% dei sindaci“.
Di seguito il video dell’arrivo di Matteo Salvini a Chieti, condiviso sulla pagina Facebook del Ministro
“Se c’è una legge approvata dal Parlamento, dal governo e firmata dal Presidente della Repubblica, si rispetta. E’ troppo facile applaudire Mattarella quando fa il discorso in televisione a fine anno e due giorni dopo sbattersene“, aveva dichiarato Matteo Salvini.
Voci dal Quirinale, Mattarella estraneo alla faccenda
Stando a quanto riferiscono voci vicine al Quirinale, il Presidente Mattarella avrebbe sottolineato in diverse occasioni come lui abbia deciso di firmare ogni provvedimento approvato dalle Camere a prescindere dalla propria posizione o dalla propria idea politica. Questo messaggio era stato espresso, in tempi non sospetti, anche di fronte a una scolaresca che il presidente aveva incontrato mesi fa. Inoltre lo stesso Mattarella aveva invitato il premier Conte, proprio in occasione delle discussioni in corso sul decreto Salvini. a riflettere sulla Costituzione.
Scintille anche con il Movimento Cinque Stelle
La questione sta creando attriti anche tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle. Il presidente della Camera Roberto Fico, come fatto già in occasione della discussione in Aula, ha preso le distanze dal decreto Sicurezza. Tante le voci pentastellate che hanno fatto un passo indietro con visibile imbarazzo per un provvedimento non condiviso ma sostenuto dalla propria fazione.