Decreto trasparenza, le novità del governo sul carburante

Decreto trasparenza, le novità del governo sul carburante

Il governo ha emanato il nuovo decreto trasparenza, per non incorrere nella speculazione conseguita al taglio degli sconti sulle accise.

Il governo ha varato un nuovo decreto che riguarda la trasparenza dei prezzi praticati dai gestori sui carburanti. Il provvedimento ha effetto dall’inizio di quest’anno, in concomitanza con il ritorno alle accise senza tagli. In tal senso il governo Meloni ha varato un “decreto trasparenza dei carburanti” per combattere la speculazione dilagante.

Le novità

Sono numerose le novità che comprende la manovra in questione: arriva innanzitutto l’obbligo di esporre il prezzo medio nazionale. Il Consiglio dei ministri ha recentemente affrontato il problema dell’aumento dei prezzi dei carburanti, arrivato il seguito al taglio dello sconto sulle accise promulgate nell’anno precedente.  

Secondo un’analisi dell’esecutivo, i rincari sarebbero così alti a causa della speculazione messa in atto dai gestori delle pompe di carburante. La questione è stata sollevata già qualche giorno fa dal ministro delle Infrastrutture italiano, nonché leader Lega, Matteo Salvini. Proprio per questo motivo, i ministeri di Economia e Imprese hanno deciso di varare un “decreto sulla trasparenza dei carburanti”. Lo scopo è quello di incrementare controlli ed eventuali sanzioni nei confronti del Garante dei prezzi. 

Tra le novità introdotte ed annunciate attraverso un comunicato di Palazzo Chigi, anche quella che riguarda il periodo tra gennaio e marzo 2023, nel quale i datori di lavoro potranno avranno la possibilità di offrire ai propri dipendenti dei buoni benzina che ammontano a 200. Con il nuovo decreto trasparenza i gestori dei distributori di carburanti saranno costretti a comunicare il prezzo medio nazionale calcolato giornalmente dal ministero. 

Attraverso un post di Twitter, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha scritto: “Dopo aver aumentato le accise Meloni e Salvini si domandano preoccupati chi abbia fatto impennare il prezzo della benzina. Per avere la risposta non serve una commissione di inchiesta, è sufficiente che si facciano un selfie”. 

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