Le prospettive economiche sono al ribasso. Sul gas Draghi chiede: “Preferite la pace o il condizionatore?”
Il Def, documento di economia e finanza, è stato approvato all’unanimità. Durante la presentazione del documento insieme al ministro Franco, il premier Draghi ha esposto le difficoltà economiche che incontrerà il nostro paese a causa della guerra. “E’ chiaro che la guerra ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. Consumatori e imprese vedono oggi un futuro meno positivo”.
“Faremo tutto ciò che è necessario per aiutare famiglie e imprese all’interno della cornice europea” ha sottolineato Draghi mentre ha esposto le prospettive di crescita del Pil per il 2023 che si fermano al +2,3%. Le cause sono l’aumento dei prezzi del gas e del carburante, la crisi dei beni alimentari e delle materie prime, tutte conseguenze della guerra in Ucraina.
Il gas può essere scambiato con la pace?
Il Def stanzia incentivi da 650 milioni per l’acquisto di macchine elettriche e a bassa emissione. Il governo sta lavorando ad alternative energetiche per ridurre fino ad eliminare la sua dipendenza dall’energia russa. Per il momento, ha sottolineato Draghi, l’embargo non è sul tavolo. Ma il premier arriva con una domanda un po’ provocatoria “Preferiamo la pace o l’aria condizionata accesa tutta l’estate?” Nel frattempo tranquillizza sulla scorta di gas che abbiamo: “Anche senza forniture russe siamo comunque coperti fino a ottobre”.
Ma resta la perplessità del presidente del Consiglio sul fatto che questo embargo del gas, un sacrificio che i paesi europei dovranno fare, possa realmente portare la pace. “Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas può essere scambiato con la pace“. Una domanda non da poco dato che sarebbe un passo molto importante per l’economia europea, non solo italiana. Ma il premier Draghi ribadisce di seguire la linea europea: “Noi andiamo con quello che decide l’Ue. Se ci propongono l’embargo sul gas siamo contenti di seguire la linea.“