Def, il governo frena sul deficit: 2,1% nel 2020, 1,8% nel 2021
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Direttore: Alessandro Plateroti

Def, frenata sul deficit: 2,1% nel 2020, 1,8% nel 2021

Conte Di Maio Salvini

Parziale marcia indietro del governo nella stesura della manovra. Solo nel 2019 il deficit sarà fissato al 2,4%.

La riunione del governo per la stesura definitiva del Def fa registrare un leggero passo indietro rispetto a quanto dichiarato negli scorsi giorni. Secondo fonti interne al governo, riportate dall’Ansa, il rapporto deficit/Pil sarà fissato al 2,4% solo nel 2019. L’anno successivo si scenderà al 2,1, mentre nel 2021 la percentuale sarà all’1,8.

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Lo spazio disponibile in manovra per le riforme cardine (reddito di cittadinanza, riforma legge Fornero sulle pensioni) è di sedici miliardi annui.

Def, deficit al 2,1% nel 2020, all’1,8% nel 2021

In conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier Conte ha dichiarato: “Il rapporto tra debito e Pil prospetterà numeri in discesa: siamo attorno al 130,9%, ma scenderemo progressivamente sotto al 130 per arrivare fino al 126,5% nel 2021“.

Secondo quanto riferito da Repubblica, intanto, il ministro della Salute Giulia Grillo ha assicurato che non ci saranno tagli alla sanità, il fondo sanitario nazionale aumenterà di oltre un miliardo. Il governo starebbe rimodulando la spesa pubblica per trovare nuove risorse per il settore.

Def, confermati i 10 miliardi per il reddito di cittadinanza

Mentre si attendono le conferme ufficiali, arrivano le prime voci sui contenuti del Def. I 10 miliardi per il reddito di cittadinanza sarebbero confermati, con un miliardo destinato alla ristrutturazione dei centri per l’impiego. Calano invece le risorse per la riforma della legge Fornero sulle pensioni: si parla di sei miliardi di euro, con il via previsto in aprile.

Tria: “Puntiamo sugli investimenti pubblici

In conferenza stampa il ministro Tria ha dichiarato: “Nel profilo di deficit previsto, del 2,4%, 2,1% e 1,8% nel terzo anno, nel primo anno ci sono 0,2 punti percentuali di investimenti addizionali, nel secondo 0,3 di investimenti, nel terzo anno 0,4 di investimenti addizionali. Questo descrive la qualità della manovra: puntiamo ad avere gli investimenti pubblici come strumento principale per lavorare sulla crescita“.

Giovanni Tria
fonte foto https://twitter.com/Adnkronos

Fonte foto copertina: https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/

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ultimo aggiornamento: 4 Ottobre 2018 10:28

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