Delitto di Avetrana, 14 anni dopo: il fratello di Sarah Scazzi svela dettagli sul processo

Delitto di Avetrana, 14 anni dopo: il fratello di Sarah Scazzi svela dettagli sul processo

A 14 anni dal delitto di Avetrana, Claudio Scazzi ricorda la sorella Sarah, il processo e la decisione di non rivedere lo zio Michele.

Sono passati quattordici anni dal tragico omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana scomparsa il 26 agosto 2010 e ritrovata cadavere il mese successivo.

Oggi, a parlare della tragedia è il fratello Claudio Scazzi, che in un’intervista a Fanpage.it ha raccontato il dolore e le difficoltà affrontate in questi anni.

Delitto di Avetrana: Claudio Scazzi ricorda il processo

Quel giorno mia madre mi chiamò per dirmi che Sarah era scomparsa: dal nulla fui catapultato in un mondo differente“, ricorda Claudio Scazzi.

Il caso di Sarah Scazzi ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per mesi, con numerosi colpi di scena durante le indagini e il processo.

La ricostruzione degli inquirenti ha rivelato una realtà agghiacciante. La giovane fu uccisa il giorno della sua scomparsa nella casa della famiglia Misseri.

Strangolata dalla cugina Sabrina e dalla zia Cosima Serrano, con la complicità dello zio Michele Misseri. Quest’ultimo si occupò di nascondere il corpo della nipote.

Durante l’intervista, i fratello della vittima ha riflettuto sui momenti salienti del processo. “Sono stati anni molto lunghi, difficili. Le perdite non si assorbono mai del tutto“, afferma.

Parlando dell’andamento del processo, ricorda in particolare la richiesta di rimessione avanzata dalla difesa degli imputati per motivi di ordine pubblico.

Fu un momento di grandissimo sgomento, non se l’aspettava nessuno“, dichiara, evidenziando come il processo sia stato segnato da episodi di tensione e incertezza.

L’uomo descrive anche il peso emotivo delle testimonianze di Cosima, Sabrina e Michele: “Sentire dal vivo le voci di quelle persone che avevano commesso il reato e cercavano di difendersi. Sono diverse le frasi che mi sono rimaste impresse“, spiega.

Il rapporto con zio Michele

A distanza di anni, le ferite sono ancora aperte per Claudio Scazzi, che non ha mai più visto Michele Misseri, rilasciato lo scorso febbraio.

Michele ha cambiato circa 8 versioni, a volte con dettagli importanti, altre con dettagli insignificanti. Per me vale quello che si è detto nel processo“, afferma con determinazione.

Rimangono solo i ricordi a consolare il fratello della vittima, insieme a qualche oggetto personale di Sarah, come i suoi peluche e i diari.

Sarah era una ragazza bella, soprattutto con un carattere bello. Sarebbe diventata una donna con principi sani, apprezzabile e valida nella vita come lo sono voluto diventare io“, ricorda così la sorella.