Il giallo del delitto di Garlasco e i sospetti sulle varie consulenze: Roberta Bruzzone ha detto la sua anche sull’ex generale dei Ris Garofano.
Si stanno moltiplicando i colpi di scena relativi alle indagini sul delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi. In particolare per quanto concerne il modus operandi, almeno quello passato, di chi è occupato del caso. Dopo il documento venuto a galla in merito al possibile arresto di Andrea Sempio, poi mai effettivamente stabilito, ecco che la criminologa Roberta Bruzzone, intervenendo a ‘Ore 14’ su Rai 2, ha commentato il giallo delle consulenze di Linarello e Garofano con la prima, teoricamente “secretata” e la seconda mai depositata.
Delitto di Garlasco. la consulenza secretata: parla la Bruzzone
Nel corso della puntata recente di ‘Ore 14’ su Rai 2, trasmissione condotta da Milo Infante, è stato posto l’accento sui vari misteri e le incongruenze relative alle indagini sul delitto di Garlasco. In particolare sulle consulenze dei vari periti. Nel dettaglio su quella che sarebbe dovuta essere “secretata” ma che invece, a quanto risultato e ammesso anche dai diretti personaggi coinvolti, non lo sarebbe stata affatto.
La discussione si è accesa sulla consulenza del genetista Pasquale Linarello. Tale perizia non era pubblica nel 2017, ma l’ex Generale dei Ris Garofano e la difesa di Sempio ne erano in qualche modo entrati in possesso. “Lo stesso materiale era stato inviato in forma impropria anche a Brescia, quindi anche lì c’era gente che ce l’aveva”, ha detto la Bruzzone entrando a gamba tesa durante ‘Ore 14’.
Gli altri misteri e la consulenza mai depositata
La nota criminologa ha poi aggiunto: “Anche la consulenza sull’impronta 33, astrattamente sotto segreto investigativo, mi pare che sia veicolata abbastanza rapidamente […]”. Diverso, invece, il caso legato alla consulenza di Garofano che, si è scoperto solo di recente, in realtà all’epoca dei fatti non fu mai depositata: “La consulenza di Garofano l’ho letta, è girata. Lui prende atto di quelle che sono le notizie di stampa che darebbero per compatibile il materiale subungueale con il DNA di Sempio e parte dalla perizia De Stefano”. E ancora: “Quella ce l’aveva legittimamente, Linarello è un altro paio di maniche”, ha detto la Bruzzone facendo le debite differenze tra i due casi.
