Novità importanti per il delitto di Garlasco: la mossa sulla ormai famosa impronta 33 che potrebbe cambiare le carte in tavola.
Non solo il retroscena su Sempio svelato da Bruno Vespa. La figura dell’amico di Marco Poggi, indagato nel giallo del delitto di Garlasco, sembra essere di nuovo al centro dell’attenzione con la sua difesa pronta ad una mossa in merito alla ormai famosa impronta 33 sulla quale proprio il pool difensivo starebbe valutando la possibilità di richiedere l’estensione degli accertamenti.
Delitto di Garlasco: l’impronta 33 al centro dell’attenzione
Il caso del delitto di Garlasco potrebbe essere al centro di un nuovo capitolo. Pare, infatti, che potrebbe non finire con l’appuntamento del prossimo 18 dicembre l’incidente probatorio disposto dalla gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, nell’ambito dell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi con focus sull’indagato Andrea Sempio. Secondo quanto filtrato, stando anche a diversi organi di stampa, la difesa di Sempio starebbe valutando la possibilità di richiedere l’estensione degli accertamenti a un elemento finora escluso dalle perizie ovvero la cosiddetta impronta 33, rinvenuta su una parete delle scale che conducono al seminterrato.
La possibile mossa della difesa di Sempio
L’estensione degli accertamenti alla “palmare 33” era stata scartata mesi fa dal precedente collegio difensivo, composto dall’avvocato Massimo Lovati e dalla legale, ancora in carica, Angela Taccia, nonostante il parere tecnico del generale Luciano Garofano. Ora, con un nuovo pool di legali e consulenti pare possa profilarsi in modo concreto l’ipotesi di una richiesta di esaminare pure quella impronta da loro ritenuta non attribuibile, sotto il profilo dattiloscopico, all’attuale indagato a causa di una “inversione di approccio investigativo”. Tale decisione potrebbe modificare il quadro probatorio e incidere sul proseguimento delle indagini e nel processo.
