Si discute in Aula l’incidente probatorio sul caso del delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi. Per i legali della famiglia ci sarebbero delle criticità sulla perizia dell’Albani.
Il racconto inedito sul ritrovamento del corpo della povera Chiara Poggi il giorno del delitto di Garlasco è stato solo uno degli ultimi “momenti” prima di quella che potrebbe essere la giornata chiave sull’intero caso con l’incidente probatorio in Aula che potrebbe essere decisivo. I legali della famiglia Poggi avrebbero evidenziato una “decina di criticità” sulla perizia di Denise Albani che aveva messo in evidenza una compatibilità con la linea di sangue paterna di Andrea Sempio, indagato per l’uccisione della ragazza.

Delitto di Garlasco: l’incidente probatorio in Aula
Si discute nella giornata di giovedì 18 dicembre 2025 del delitto di Garlasco e dell’omicidio Chiara Poggi con l’incidente probatorio che potrebbe essere decisivo al fine di mettere un punto a tutto il caso che negli ultimi mesi, se non anni, ha scosso l’opinione pubblica. In Tribunale, a Pavia, la perita super partes Denise Albani mostrerà punto per punto i suoi risultati del suo lavoro entrando nel dettaglio sugli esami eseguiti sulla spazzatura rinvenuta nella villetta Poggi il giorno dell’omicidio e mai analizzati prima in questi 18 anni. Ma soprattutto farà luce sui risultati da lei maturati in merito al materiale genetico trovato sulle unghie della vittima e che sarebbero riconducibili ad Andrea Sempio.
Le criticità della perizia secondo i legali dei Poggi
L’incidente probatorio sul caso Garlasco potrebbe essere decisivo ma ci sono dei punti da chiarire. In particolare, secondo quanto si apprende anche da Il Giorno, gli avvocati della famiglia Poggi avrebbero già lavorato per mettere in evidenza una “decina di criticità” sulle modalità utilizzate dalla genetista Denise Albani per rilevare sulle unghie della vittima Chiara Poggi una compatibilità con l’aplotipo Y della famiglia del nuovo indagato, Andrea Sempio. Non solo. Stando a quanto filtra dalle obiezioni di Marzio Capra, consulente con Dario Redaelli della famiglia Poggi, “l’unico dato inedito e di interesse che è la presenza del DNA di Alberto Stasi sulla cannuccia dell’Estathé trovato nella spazzatura di casa Poggi”.