Al netto delle tante indiscrezioni e possibili sviluppi sul delitto di Garlasco, la figura di Alberto Stasi è tornata centrale di recente.
Non solo il retroscena della telefonata esclusiva che ha visto Alberto Stasi e il suo primo avvocato, il legale Giarda, coinvolti. Attorno al caso del delitto di Garlasco spunta un altro dettaglio relativo proprio al ragazzo condannato per l’uccisione di Chiara Poggi e a quello che fu il primo suo incontro con Giada Bocellari, sua legale ancora oggi a distanza di anni dall’inizio dell’intera vicenda.

Delitto di Garlasco: il primo incontro tra Stasi e Bocellari
A raccontare un particolare inedito in merito al delitto di Garlasco, o meglio, ad Alberto Stasi, è stata la sua legale Giada Bocellari, intervenuta alla trasmissione ‘Lo Stato delle Cose’ con Massimo Giletti. Nello specifico l’avvocato ha spiegato che quando conobbe Stasi era ancora praticante nello studio di Giarda, ex difensore appunto del ragazzo.
Stasi, all’epoca, quando entrò in studio le disse: “Tanto sai chi sono io”. La Bocellari ha spiegato che a primo impatto, Stasi le sembrò “una persona non molto empatica e non molto simpatica” ma che a posteriori semplicemente si trattava di un “atteggiamento distaccato e diffidente”.
Il dettaglio sulla chiamata al 118 dopo il delitto
Nel corso della trasmissione ‘Lo Stato delle Cose’, la Bocellari ha anche parlato della famosa telefonata fatta da Stasi al 118 che in tanti hanno giudicato in modo negativo. L’avvocato ha però tenuto a precisare come Stasi fosse “spaventato a morte” e che la telefonata non era iniziata davanti alla caserma dei carabinieri ma davanti alla casa dei Poggi, come confermato dalle celle telefoniche. Tra i vari dettagli, la legale ha voluto anche sottolineare come il proprio assistito, in quella occasione, il giorno della scoperta del corpo della povera Chiara si sentì anche male, tanto da dover chiamare l’ambulanza.