Assolto per il caso di omicidio di Meredith Kercher, Raffaele Sollecito ha commentato il giallo del delitto di Garlasco con un parallelo.
Mentre i riflettori sono tutti per le indagini alla ricerca della verità sul delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi, la vicenda ha visto un curioso intervento in queste ore: quello di Raffaele Sollecito. L’uomo, accusato dell’omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese ammazzata la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre del 2007, e assolto in Cassazione nel 2015, è tornato a sorpresa con un video sui social proprio in merito al giallo legato alla Poggi.

Raffaele Sollecito, il commento sul delitto di Garlasco
“Ci sono storie che non finiscono anche quando la giustizia dice che sei innocente, la mia è così”, ha detto Raffaele Sollecito in un video condiviso su TikTok. “Viviamo in un mondo in cui si censurano le battute fatte verso le minoranze ma si può facilmente rovinare la vita di un innocente e poi far finta di nulla”.
Qui Sollecito non ha parlato solo di sé ma ha fatto riferimento anche al delitto di Garlasco: “Lo sto vedendo di nuovo nel caso di Garlasco e la cosa mi intristisce molto. Il marchio che mi porto addosso non è una colpa, è uno stigma e quello non te lo toglie nessuna sentenza nemmeno una di assoluzione. Il politically correct difende tutto e tutti tranne chi non ha fatto nulla”.
Cosa succede ancora oggi a Sollecito
Sollecito ha voluto sottolineare come dopo il caso che lo ha coinvolto in relazione all’omicidio di Meredith Kercher gli abbia lasciato un marchio: “Ancora oggi mi sento costretto a dimostrare di non essere quello che hanno raccontato di me, mi capita spesso di sentire di doverlo dimostrare quando entro in un bar, faccio commissioni o quando leggo nello sguardo delle persone un pregiudizio”. Il discorso dell’uomo è poi terminato: “Una sentenza di assoluzione non ti libera ma spesso ti porta in un una nuova prigione quella del giudizio e dello sguardo delle persone”.
@raffaele.marco.sollecito Ci sono storie che non finiscono
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