Possibili novità nelle indagini sul delitto di Garlasco con le forze dell’ordine che avrebbero fatto domande su una terza persona, forse, coinvolta.
Sono ore importanti per quanto concerne le indagini sul delitto di Garlasco e l’omicidio di Chiara Poggi. Dopo la convocazione della madre di Andrea Sempio in caserma per un interrogatorio sarebbero stati svelati retroscena inediti su come si sarebbero svolte le cose. In questo senso, al netto delle presunte mancate risposte della donna, sarebbe venuto a galla un nome mai sentito prima, una terza persona presumibilmente coinvolta nel assassinio della Poggi.

Delitto di Garlasco: l’interrogatorio della madre di Sempio
A seguito del recente interrogatorio andato in scena verso la madre di Andrea Sempio, la signora Daniela Ferrari, sarebbero filtrate alcune novità. La donna non avrebbe risposto alle domande ma ci sarebbero stati dei risvolti interessanti in merito ad un nome nuovo di una terza persona presumibilmente coinvolta.
A destare particolare attenzione è quanto riportato da Il Giorno, poi citato da altri media, in merito alle reazioni successive all’interrogatori della madre di Sempio. La donna sarebbe stata vittima di un “attacco di panico” dopo aver sentito la domanda degli inquirenti su questa “terza persona”.
Una terza persona coinvolta: “Nome mai sentito”
A fare chiarezza su questa situazione che sa tanto di novità per il delitto avvenuto ai danni della Poggi nell’ormai lontano 2007 è stata l’avvocato di Sempio. “Io ero rimasta in sala d’attesa, non ho assistito e non avrei potuto in quanto difensore dell’indagato”, ha precisato. Parlando con l’emittente Antenna3, l’avvocato ha aggiunto come riferito sempre da Il Giorno: “Io il nome di questa persona non l’avevo mai sentito non lo conosco, né lo conosce Andrea né suo padre, al quale lo abbiamo chiesto”.
A precisa domanda se, invece, lo conosca la madre di Sempio: “Non lo so, non lo escludo ma non vuole dire di sì, so solo che alla domanda dei carabinieri la signora ha risposto, ma non mi ha riferito cosa ha risposto né io sono nelle condizioni di poterglielo chiedere, in quanto legale del figlio indagato. Alla chiusura delle indagini avremo tutti gli atti e lo sapremo”.