Nel caso del delitto di Garlasco, la genetista Denise Albani è ancora al lavoro sui dati del Dna e delle impronte.
Nel quadro dell’inchiesta bis sul delitto di Garlasco, affidata alla genetista Denise Albani, si registrano nuovi rallentamenti. L’esperta, incaricata a metà maggio, avrebbe dovuto concludere l’analisi dei reperti entro tre mesi, considerando anche la sospensione estiva. Tuttavia, secondo quanto emerso da La Provincia Pavese, il lavoro non sarebbe ancora concluso.

Continua l’indagine sul Dna: la perita potrebbe chiedere più tempo
Come riportato da laprovinciapavese.gelocal.it, la perita sta cercando di acquisire i dati grezzi relativi alle tracce genetiche trovate sotto le unghie di Chiara Poggi, con l’obiettivo di confrontarle con il Dna di Andrea Sempio, unico indagato nell’inchiesta bis.
Nonostante non ci siano ancora comunicazioni ufficiali, appare probabile che venga richiesta una proroga di almeno un mese, il che renderebbe inevitabile uno slittamento dell’udienza già fissata per il 24 ottobre, durante la quale erano attese le conclusioni dell’incidente probatorio.
Impronte digitali e reperti: indagini ancora in corso
Parallelamente all’analisi genetica, l’incidente probatorio include la ricerca di impronte digitali latenti su alcuni reperti sequestrati nella villetta di via Pascoli. Tra questi figurano un sacchetto della spazzatura azzurro, un brick di Estathé e due sacchetti vuoti di cereali e biscotti. L’interesse si concentra in particolare sull’etichetta arancione del brick, dove in passato è stato osservato un segno sospetto durante l’analisi con torcia forense.
Come scritto da La Provincia Pavese, la perizia è affidata a Domenico Marchigiani, che si occuperà delle verifiche. Al momento, le analisi condotte sui reperti hanno rilevato solamente tracce di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva.
Per quanto riguarda l’analisi medico-legale, è coinvolta anche la patologa forense Cristina Cattaneo, incaricata di riesaminare i dati relativi alla morte di Chiara. Come riferito da La Provincia Pavese, la Procura ha confermato che al momento non è prevista alcuna riesumazione della salma: la consulente lavorerà esclusivamente sui materiali e sui documenti già disponibili.