Gli agenti della Dia di Firenze hanno sorpreso il senatore quando si sono presentati a casa sua per perquisirla.
Una “sopresa” non troppo gradita quella ricevuta da Marcello Dell’Utri due giorni fa quando, sullo zerbino della sua casa di Segrate, si sono presentati gli agenti della Dia di Firenze. Un blitz che aveva uno scopo preciso: indagare e perquisire l’abitazione del senatore alla ricerca di prove che possano dimostrare un’ipotetica connessione fra le stragi mafiose del 1993 e la sua Forza Italia.
Oggi, Repubblica ha svelato anche le altre accuse dirette a Dell’Utri da parte dei pm del capoluogo toscano: trasferimento fraudolento di valori e mancata comunicazione della variazione del patrimonio. Ipotesi pesanti su cui il senatore dirà la sua il prossimo 18 luglio, quando sarà interrogato. Durante la perqusizione, inoltre, sono stati trovati all’interno della sua abitazione anche dei documenti riservati. Questi atti sono stati sequestrati per essere vagliati dalle indagini.
Le donazioni di Berlusconi.
Facciamo un passo indietro: la condanna a Marcello Dell’Utri per concorso esterno ad associazione mafiosa. Una sentenza di ormai molti anni fa che il senatore ha già scontato ma che continua ad aver ripercussioni anche sul presente. Dell’Utri, infatti, è costretto a comunicare sempre le variazioni del suo patrimonio. Un dettaglio che l’amico di Berlusconi non ha rispettato tra il 2021 ed il 2022.
Il Cavaliere, infatti, ha girato al senatore 450 mila euro in cinque tranche: in ogni bonifico la causale era “donazione di modico valore“. A questi soldi, vanno aggiunti i 30 mila euro al mese inoltrati dal creatore di Mediaset a Dell’Utri dal gennaio 2022. Per i magistrati questo denaro, oltre ai 30 milioni del testamento di Silvio, sono il pegno necessario a pagare il silenzio del senatore.
Oltre a tutto questo c’è anche un ulteriore bonifico, questa volta diretto alla consorte di Dell’Utri: un “prestito” di 500 mila euro, inviato a Miranda Ratti da Berlusconi, al centro di un’intercettazione in cui il Cavaliere ed il ragione Giuseppe Spinelli discutono proprio di questa transazione.
Le connessioni con la mafia
Le accuse più pesanti nei confronti di Dell’Utri, però, restano quelle di “concorso in strage con i boss Giuseppe e Filippo Graviano e Gaspare Spatuzza“. Ci si riferisce agli attentati del 1993 da parte di Cosa Nostra che, come rivelato ieri, potrebbero avere a che fare con l’elezione di Silvio Berlusconi nel 1994.
Il senatore, secondo i Pm, avrebbe istigato Graviano “a organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla” per “contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia, fondata da Berlusconi, alla quale ha fattivamente contribuito Dell’Utri“.
Il motivo? I pm parlano di “un accordo consistito nello scambio tra l’effettuazione, prima, da parte di Cosa Nostra, di stragi e poi, a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, a fronte della promessa da parte di Dell’Utri, tramite di Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa Nostra in tema di trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro di patrimoni, ricevendo altresì da Cosa Nostra l’appoggio elettorale“.