Primo caso autoctono di Dengue nel Vicentino e 73 contagi da West Nile nel Lazio. Rezza: “Solo diagnosi rapida evita focolai”.
Un nuovo fronte epidemiologico preoccupa il Paese. In Veneto, è stato identificato il primo caso autoctono di Dengue, un uomo di 53 anni residente a Brendola, nel Vicentino, “senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica”, come confermato dalla Direzione Prevenzione della Regione Veneto. “Tutti i casi confermati di Dengue sono sempre stati correlati a viaggi in aree endemiche. Questo caso rappresenta quindi un primo evento autoctono nella regione”, si legge nella nota ufficiale.

Cresce l’allerta per Dengue e West Nile in Italia
La trasmissione è stata attribuita alla zanzara tigre (Aedes albopictus), la cui presenza è favorita dal clima estivo e dall’aumento dei rientri da zone tropicali. Le autorità sanitarie, in coordinamento con l’Ulss 8 Berica e l’Istituto zooprofilattico delle Venezie, hanno immediatamente attivato una serie di misure: “approfondimento dell’indagine epidemiologica sul caso, monitoraggio entomologico, disinfestazione straordinaria, sorveglianza sanitaria e rafforzamento della sorveglianza sindromica in pronto soccorso.”
Il commento dell’epidemiologo Gianni Rezza
Nel frattempo, nel Lazio, sono saliti a 73 i casi di West Nile registrati dall’inizio dell’anno, con “12 nuove positività confermate ieri (9 contagiati con febbre e 3 con sindrome neurologica)” e “3 decessi”, secondo i dati regionali. La situazione preoccupa anche per la possibilità di focolai più ampi, come sottolineato dall’epidemiologo Gianni Rezza.
“Sembrano per ora casi sporadici e, a parte il piccolo cluster bolognese, non geograficamente collegati fra di loro”, osserva Rezza come scritto da adnkronos.com. “Sia Dengue che Chikungunya vengono trasmessi da persona a persona tramite la zanzara tigre, vettore competente presente in Italia dagli anni ’90 dello scorso secolo.”
Rezza ricorda anche che “una volta punta da una zanzara tigre, una persona infetta può trasmettere l’infezione più frequentemente di quanto pensassimo e, in alcuni casi, avviare una o più catene di trasmissione.” Per questo motivo, l’identificazione precoce è cruciale: “Eseguire una diagnosi in tempi rapidi e intervenire prontamente con interventi di disinfestazione è importante per contenere immediatamente eventuali focolai e diminuire il rischio di una più ampia diffusione.”