Sono passati 20 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone. La madre, Piera Maggio, e l’avvocato lottano per la riapertura delle indagini.
Sono passati vent’anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di quasi quattro anni svanita nel nulla a Mazara del Vallo il 1 settembre 2004.
In questi anni, la madre Piera Maggio non ha mai smesso di lottare per trovare la verità e con lei l’avvocato Giacomo Frazzitta.
Denise Pipitone, 20 anni dalla scomparsa: le parole dell’avvocato
“Che Denise sia stata rapita è dimostrato dagli atti“, ha affermato Frazzitta. La pista di un possibile maniaco – spesso esplorata in casi di scomparsa – non è mai stata considerata dagli inquirenti.
Ma, come riportato da Quotidiano.net, nemmeno dall’avvocato: “Quella mattina c’era anche un bimbo per strada, perché avrebbero dovuto prendere proprio lei?“.
La tesi del rapimento si basa su una serie di indizi che, seppur non sufficienti per una condanna, puntano tutti in un’unica direzione.
“Nel fascicolo ci sono elementi indiziari importanti” – sostiene l’avvocato – “ma non raggiungono la soglia necessaria per un’eventuale condanna o per l’esercizio dell’azione penale“.
Una delle ipotesi è che alla base del rapimento ci sia un conflitto tra famiglie. Questo è un tema che è stato già più volte al centro delle indagini.
“Il contrasto tra due nuclei familiari è stato assodato“, aggiunge l’avvocato. Ribadendo che, sebbene le sentenze debbano essere rispettate, non tutte le piste sono state esplorate fino in fondo.
Le parole della criminologa Cristina Brondoni
Mentre il corpo di Denise Pipitone non è mai stato trovato, alimentando così la speranza che possa essere ancora viva, Piera Maggio continua a cercare sua figlia.
La criminologa Cristina Brondoni, analizzando il caso, sottolinea la forza di della donna: “Non ha mai avuto cedimenti“.
Secondo Brondoni, quando un corpo non viene ritrovato, è naturale la speranza: “Che quella bambina oggi ragazza sia ancora viva è naturale“. Anche se spesso le statistiche raccontano il contrario.
