Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, rivela le ultime sulle cimici ritrovate in casa dopo 20 anni dalla sparizione della figlia.
Sono ore di grande tensione in casa di Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo ormai quasi 20 anni fa. La donna ha denunciato di aver ritrovato nella propria abitazione delle cimici atte, probabilmente, a spiare le mosse, sue e della famiglia. Un fatto molto grave e per il quale ha chiesto spiegazioni alle forze dell’ordine. In questo senso, spiccano le sue parole rilasciate a ‘Chi l’ha visto?‘ su Rai 3, con Federica Sciarelli, nel corso dell’ultima puntata andata in onda.
Denise Pipitone, la madre e le cimici ritrovate
Nelle scorse ore, come detto, la madre di Denise Pipitone, Piera Maggio, aveva raccontato di aver trovato delle cimici in casa, a 20 anni dalla sparizione di sua figlia a Mazara del Vallo. Tali dispositivi, stando alle parole della donna condivise su Facebook, sarebbero stati funzionanti: “Erano correttamente funzionanti perché collegate alla rete elettrica. Adesso chiederemo alle autorità se sono beni dello Stato oppure di privati”, aveva scritto sui social con tanto di foto di quanto ritrovato.
Proprio questo quesito sulle cimici e la loro provenienza è stato oggetto di discussione anche in televisione. La madre della Pipitone, infatti, è stata intervistata in esclusiva a ‘Chi l’ha visto?‘ su Rai 3 e ha voluto appunto sottolineare il suo stato emotivo scosso per via del ritrovamento e per via di cosa potrebbero rappresentare le cimici ritrovate.
Chi ha messo la cimici in casa
“Erano calde, collegate alla rete, si vedeva che erano funzionanti. Avevano le stesse iniziali. Ovviamente non sappiamo chi ci sia dietro, ma tutto ciò mi ha scosso tantissimo”, ha detto la madre di Denise su Rai 3. “Dopo 20 anni ti ritrovi a casa le cimici… allucinante”.
La donna ha poi proseguito: “La Procura ha deciso di andare avanti, c’è indagine per capire se ci sono state interferenze sulla nostra vita privata. Sono andata in caserma a chiedere se erano riconoscibili e se erano beni dello Stato, quindi mi hanno consigliato di fare denuncia e da lì sono venuti a casa a fare il sopralluogo”, ha detto la Maggio sottolineando comunque la professionalità della polizia che è intervenuta dopo la denuncia.
Il dubbio, però, della donna è quello che le cimici possano non essere “state dimenticate” da precedenti indagini ma che possa essere stato un privato a metterle in casa. In questo senso, la Procura di Marsala ha aperto un’indagine contro ignoti per violazione della privacy. “Spero che si venga a sapere la realtà di quello che è successo perché è già grave che dopo 20 anni abbiamo ancora a casa delle microspie. Sapere che un privato cittadino possa essere entrato in casa è aberrante“.