Caso Denise Pipitone, confermata la condanna per l’ex magistrata Maria Angioni: avrebbe fornito false informazioni al pubblico ministero.
La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a un anno di carcere – con pena sospesa – per l’ex magistrata Maria Angioni che ha indagato sul caso di Denise Pipitone. La donna è accusata di aver fornito false informazioni al pubblico ministero.
Le sue dichiarazioni, definite “farneticanti” dal pm, includevano accuse di depistaggio contro la polizia, ma per i giudici erano solo un modo per sviare l’attenzione sulla propria gestione dell’inchiesta. Intanto, anche dalla Procura di Marsala è arrivata un’altra decisione importante sul caso.

Denise Pipitone: le accuse e la decisione della Corte d’Appello
Due in particolare, come scritto da Fanpage, le dichiarazioni su cui si è basato il processo. La prima riguarda la disattivazione di una telecamera di sorveglianza, che secondo l’ex magistrata Angioni sarebbe stata spenta dalla polizia a sua insaputa. Privando così le indagini di un elemento potenzialmente utile.
Tuttavia, gli inquirenti hanno accertato che la telecamera era stata installata su richiesta della polizia stessa e che la sua successiva disattivazione fu decisa dalla Procura di Marsala nel 2005. Ovvero quando l’ufficio era sotto la direzione della stessa Angioni.
La seconda dichiarazione riguarda presunte fughe di notizie all’interno del commissariato di Mazara del Vallo. L’ex magistrata aveva affermato di aver tolto agli agenti l’incarico di ascoltare le intercettazioni perché sospettava che alcuni indagati fossero a conoscenza degli sviluppi dell’inchiesta.
Le indagini, però, hanno dimostrato che fu proprio lei a restituire alla polizia l’incarico di ascoltare le intercettazioni. Un comportamento che, secondo l’accusa, contraddiceva le sue affermazioni.
Un’altra condanna per l’ex magistrata: la diffamazione di un ispettore
Oltre alla conferma della condanna per false informazioni al pubblico ministero, Maria Angioni è stata riconosciuta colpevole anche di diffamazione ai danni dell’ex ispettore Vincenzo Tumbiolo. L’agente all’epoca lavorava al commissariato di Mazara del Vallo. Il Tribunale di Marsala, con una sentenza dello scorso dicembre, le ha inflitto una pena di quattro mesi di reclusione.