È morto l'arcivescovo Desmond Tutu, simbolo della resistenza all'apartheid
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Direttore: Alessandro Plateroti

È morto Desmond Tutu, simbolo della resistenza contro l’apartheid e Nobel per la Pace

Premio Nobel

Lo ha reso noto la presidenza sudafricana: Desmond Tutu è morto all’età di novant’anni dopo una lunga vita dedicata agli emarginati.

È morto Desmond Tutu, arcivescovo sudafricano che si è battuto contro l’apartheid diventando uno dei simboli della resistenza fino a meritare il Premio Nobel per la Pace. Tutu ha svolto un ruolo attivo di primissimo piano anche per quanto riguarda la riconciliazione. La notizia della scomparsa dell’arcivescovo è stata comunicata dalla presidenza sudafricana.

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Chi era Desmond Tutu

Nato e cresciuto in una famiglia povera dell’etnia di Nelson Mandela, l’etnia Xhosa, Desmond Tutu sogna di diventare medico ma la famiglia non è nelle condizioni per potersi permettere gli studi. E così la sua strada deve essere quella del padre. Deve diventare insegnante.

Studia in Inghilterra e apre la sua mente grazie ad alcuni viaggi che lo porteranno a conoscere diverse realtà. Comprende l’ingiustizia di fondo che regge un sistema come quello dell’apartheid e soprattutto arriva ad una conclusione decisiva. Capisce che la segregazione non può essere combattuta con la violenza. La violenza, gli attentati e il terrorismo suscitano paura e la paura porta ad alzare muri ancora più alti. Nel caso dell’apartheid porta ad una segregazione ancora più dura e ad una repressione ancora più violenta.

Intorno alla metà degli anni Cinquanta insegna presso la Johannesburg Bantu High School, poi nel 1957 decide di rassegnare le dimissioni in seguito all’approvazione del Bantu Education Act, provvedimento con il quale veniva rafforzata la separazione razziale all’interno degli istituti scolastici.

Dopo le dimissioni continua a studiare ma questa volta si dedica agli studi di teologia. Nel 1960 viene nominato pastore anglicano. Carica che avrebbe poi lasciato per proseguire i suoi studi.

Negli anni Settanta Tutu torna nel Regno Unito e si mette in luce per come svolge il suo incarico di vice-direttore del Fondo per l’Educazione Teologica del Consiglio Mondiale delle Chiese. Nel 1975 decide di tornare in Sudafrica, dove diventa il primo uomo di colore a ricoprire l’incarico di decano della cattedrale di St. Mary di Johannesburg.

A suo modo Desmond Tutu diventa una figura rivoluzionaria al punto che il suo nome inizia letteralmente a fare il giro del mondo. Nel 1984 la sua consacrazione e la condanna ferma della comunità internazionale all’apartheid: a Desmond Tutu viene conferito il premio Nobel per la Pace.

Dopo aver sconfitto l’apartheid, per Tutu inizia un’altra sfida difficilissima, quella della riconciliazione pacifica. È uno dei primi ad intuire che i nuovi leader del Paese sarebbero potuti diventare a loro volta degli oppressori. Questo avrebbe vanificato anni di battaglie e sofferenze.

Premio Nobel
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La moglie e i figli

Nel 1955 Desmond Tutu sposa Leah Nomalizo, dalla quale ha avuto quattro figli: Trevor Thamsanqa, Theresa Thandeka, Naomi Nontombi e Mpho Andrea.

La morte

Desmond Tutu muore il 26 dicembre 2021 all’età di novant’anni. “Il presidente Cyril Ramaphosa esprime, a nome di tutti i sudafricani, la sua profonda tristezza per la morte dell’Arcivescovo emerito Desmond Mpilo Tutu“, recita la nota pubblicata dalla presidenza sudafricana per annunciare la morte di Tutu. “La sua scomparsa è un altro capitolo del lutto della nostra nazione: diamo l’addio a una generazione di formidabili concittadini che hanno contribuito a lasciarci in eredità un Sudafrica libero“.

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ultimo aggiornamento: 26 Dicembre 2021 8:57

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