Scatta la sospensione per gli agenti del carcere di Reggio Emilia, accusati di tortura e lesioni nei confronti di un detenuto.
Dopo lo scandalo di Verona, arriva la notizia di un nuovo caso di torture all’interno di un carcere. Questa volta ci troviamo a Reggio Emilia, dove un detenuto è stato prelevato dalla cella per poi essere pestato da diversi agenti di polizia mentre si trovava ancora a terra.
Il detenuto torturato in carcere
I fatti risalgono al 3 aprile scorso, quando un detenuto di origini tunisine, secondo quanto dichiarato, è stato stato pestato da una ventina di agenti. I poliziotti lo avrebbero fatto stendere sul pavimento, con la faccia rivolta verso terra, per poi incappucciarlo.
A questo punto lo avrebbero preso ripetutamente a pugni per diversi minuti, prima di essere portato in isolamento. Successivamente, il detenuto è stato poi trasferito dal penitenziario.
Arrestati dieci agenti
Sono dieci gli agenti di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Reggio Emilia che sono stati accusati di tortura e lesioni. Essi anche di falso ideologico in atto pubblico, in quanto avrebbero redatto tre relazioni di servizio dichiarando il falso.
Secondo le prime informazioni, per gli agenti è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.
Il caso di Verona
L’accaduto ricorda quello avvenuto a Verona, dove a giugno quattro agenti e un ispettore di polizia sono stati arrestati per presunti episodi di violenza avvenuti tra il luglio 2022 e il marzo 2023. Due poliziotti sono accusati non solo di aver picchiato una persona sottoposta a fermo di identificazione, ma anche di averla costretta a urinare nella stanza.
Secondo quanto emerso poi, i due avrebbero spinto il detenuto in un angolo e l’avrebbero fatto cadere a terra usandola “come uno straccio per pulire il pavimento”. In un altro momento un agente avrebbe colpito una persona con uno schiaffo così “vigoroso da fargli perdere i sensi per alcuni minuti”.