Con Deulofeu Montella può puntare al 4-4-2, il modulo più vincente del Milan

Con Deulofeu Montella può puntare al 4-4-2, il modulo più vincente del Milan

La partita di Coppa Italia persa allo Stadium contro la Juventus ci ha dato due spunti di riflessione molto importanti. Il primo è che Deulofeu -pronti e via- si è dimostrato un attaccante in grado di attaccare gli spazi nel campionato italiano mettendo in ambasce la retroguardia più esperta su piazza, che costituisce l’ossatura anche della Nazionale italiana. Il secondo è l’ennesima partenza lenta degli uomini di Montella, senza mordente, con un reparto arretrato che incassa ancora una doppietta e con un centrocampo che -sbilanciandosi nella ripresa- ha lasciato campo libero alle scorribande della ‘Vecchia Signora’. Ma il Milan non ha mai sfigurato in questa stagione contro l’ex Max Allegri, anzi ai punti il ‘Diavolo’ ha sicuramente prevalso alla distanza, contro ogni pronostico iniziale.

4-4-2

E’ il modulo più vincente del Milan berlusconiano. ‘Almeno due punte’, il refrain con tutti i suoi allenatori del ‘Cavaliere’. Da Sacchi a Capello, sino a Carlo Ancelotti che faceva partire Kakà davanti per compiacere il Presidente, arretrandolo a gara in corso, nel celebre ‘albero di natale’. Il 4-4-2 per gli inglesi che hanno inventato il gioco, è il modulo. Dà copertura e ordine alle linee, ma garantisce ampiezza e ripartenze, cross dal fondo per le punte. Visti i cali fisici di Suso, la partenza di Niang e i pochi gol segnati anche da Bacca e Lapadula, il nostro mister dovrebbe riflettere su un cambiamento anche nello schema tattico, proprio per interrompere una striscia negativa che dura da oltre un mese, e per invertire la tendenza.

Deulofeu e Doha, fattori chiave

L’arrivo dello spagnolo potrebbe essere la chiave di volta per riaccendere le polveri dell’attacco rossonero, ormai bagnate. La sua verticalità si sposa a meraviglia con Bacca, prima punta che ama invece stazionare in area di rigore, e necessita di rifornimenti per riuscire a concludere in porta. Deulofeu ha progressione, piede, cross liftati: un vero jolly offensivo, un elemento che può fare la differenza. La vittoria in Supercoppa a Doha ha paradossalmente sgonfiato l’entusiasmo di inizio campionato: troppi complimenti, qualche illusione, sono pozioni velenose per un gruppo così giovane e poco esperto. Meglio volare bassi, cercare nuove soluzioni e proteggersi anche difensivamente, in attesa di tempi migliori. Mentre le avversarie decollano, crescono, e la classifica si accorcia nella zona alta, nonostante il Milan abbia ancora da recuperare la partita col Bologna.

Donnarumma, Romagnoli e Locatelli: giù le mani dai nostri gioielli

Juventini e interisti tendono a sminuire il valore della rosa rossonera: come dire Montella sta già andando oltre il possibile, fa miracoli. Ma le cose non stanno proprio così: Donnarumma, Locatelli e Romagnoli saranno i pilastri per gli azzurri per i prossimi 10 anni. Bonaventura è uno spettacolo, Paletta uno dei centrali più concreti del torneo, Kucka uno dei martelli più duri nella mediana. La batteria di esterni con Abate, De Sciglio, Antonelli e Calabria non ha niente da invidiare come spinta e professionalità alle rivali. E davanti Bacca e Lapadula non si fanno di certo pregare se arrivano palloni giocabili. Insomma i punti e il piazzamento in classifica del Milan non sono frutto di eventi stellari, di congiunzioni astrali, ma della qualità dei titolari e della guida di un allenatore esperto come Montella, con alle spalle la ritrovata unità di una società che è la più titolata al mondo. Non date il ‘Diavolo’ per morto a febbraio, perchè -come si sa- lui ama il clima dei mesi più caldi.

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