Di Maio: “Serve una controffensiva diplomatica”

Di Maio: “Serve una controffensiva diplomatica”

Per il ministro degli Esteri Di Maio la guerra sarà lunga e per questo bisogna agire sul piano diplomatico.

La guerra durerà ancora per mesi, forse persino un anno secondo il capo della Farnesina. Di Maio sottolinea che dato che il conflitto si trova nel cuore dell’Europa è fondamentale e urgente accelerare e rafforzare l’impegno diplomatico. “O spingiamo per un intervento capace di fermare la guerra o ci faremo tutti del male e sarà l’intera Europa a uscirne sconfitta” ha dichiarato Di Maio.

Il ministro degli esteri è a Bruxelles per incontrare insieme ai suoi omologhi europei il ministro degli esteri ucraino Kuleba. “Siamo i capi della diplomazia e dobbiamo portare avanti un pressing diplomatico” ha sottolineato con convinzione Di Maio. “Se non riusciamo nella nostra controffensiva diplomatica alla guerra, avremo tutti fallito” ha tagliato secco il ministro.

Il suo messaggio è molto concreto e poco ottimista anche sulla fine della guerra che secondo lui non dovremmo stupirci se durasse anche oltre un anno. Con i suoi omologhi Di Maio discuterà anche delle sanzioni ma la priorità deve essere quella di ridurre il tetto del gas prima che i prezzi “vadano fuori controllo” ha detto il ministro.

LUIGI DI MAIO

L’Italia non cambia linea

Sul fronte degli aiuti, l’Italia sta continuando ad inviare armi e aiuti ma sta per inviare anche 15 tonnellate di beni di prima necessità. Inoltre, la Farnesina sta valutando di aprire una sede per la cooperazione allo sviluppo in Ucraina per aiutare donne e bambini a scappare dalla guerra. Inoltre, il ministro della Farnesina pone una questione molto importante in questo momento, ovvero la crisi alimentare che rischia di far esplodere una “drammatica guerra nella guerra“. Questo provocherebbe una crisi a catena.

Di Maio mette in chiaro il ruolo dell’Italia che continua sulla linea della legittima difesa ucraina e sulla necessità di mantenere aperti i canali di negoziati senza che la Nato si faccia coinvolgere direttamente nel conflitto.