Il presidente del Lecco, Paolo Leonardo Di Nunno, lancia l’allarme su possibili partite truccate e risponde alle contestazioni dei tifosi.
In una stagione calcistica segnata da difficoltà e tensioni, il Lecco si trova ad affrontare non solo la prospettiva di una retrocessione in Serie C, ma anche il timore di possibili manovre losche all’interno della squadra. Paolo Leonardo Di Nunno, presidente del club lombardo, ha espresso preoccupazioni che vanno ben oltre la semplice prestazione sportiva.
Il timore di un calcio non pulito
Durante un momento già critico per il Lecco, ultimo in classifica in Serie B, Di Nunno ha rivelato il suo inquietante sospetto: la possibilità che alcuni dei suoi giocatori possano essere coinvolti in attività illecite legate al risultato delle partite. “Non mi interessa il risultato, ormai la retrocessione sembra un destino segnato. Quello che mi preoccupa sono i potenziali movimenti strani tra i miei tesserati. Vorrei che fossero tenuti sotto controllo“, ha dichiarato apertamente a ilovepalermocalcio.com, evidenziando una problematica che, purtroppo, continua a toccare il mondo del calcio.
La squadra ha attraversato un’annata turbolenta, cambiando ben tre allenatori (Foschi, Bonazzoli e Aglietti) e conquistando solo 5 vittorie in tutto il campionato. Con nove partite ancora da giocare e sei punti di distacco dalla squadra immediatamente sopra in classifica, la Feralpi Salò, il destino del Lecco sembra inesorabilmente segnato verso la retrocessione.
Il rapporto con i tifosi: tra sostegno e contestazioni
La tensione tra la dirigenza e i tifosi si è acuita ulteriormente durante l’ultima partita contro il Palermo. Di Nunno, in risposta alle vibranti contestazioni ricevute, ha utilizzato gli altoparlanti dello stadio per rivolgersi direttamente ai supporter più accesi, ricordando il suo ruolo cruciale nella rinascita del club dopo il fallimento del 2016: “Senza di me, il Lecco sarebbe sprofondato ancora più in basso. Ricordatevi da dove siamo partiti“.
Dal suo insediamento alla guida del club nel giugno 2017, dopo l’acquisto della società all’asta seguito al fallimento, Di Nunno si è trovato a navigare in acque turbolente, cercando di guidare il Lecco verso una stabilità sia sportiva che finanziaria. Le sue recenti dichiarazioni non fanno che sottolineare le sfide che il calcio moderno continua ad affrontare, tra integrità dello sport e la passione, a volte burrascosa, dei suoi tifosi.