Orribile violenza sessuale: “Il professore mi metteva le mani sulle parti intime”

Orribile violenza sessuale: “Il professore mi metteva le mani sulle parti intime”

Undici studentesse denunciano atti di violenza sessuale e molestie da parte dell’ex professore e direttore all’Università di Torino.

Nell’ambito accademico dell’Università di Torino, si levano voci di denuncia contro il professore Giancarlo Di Vella, ex direttore della scuola di specializzazione di medicina legale, ora al centro di accuse gravi che riguardano violenza sessuale, molestie e stalking. Questo scenario solleva non solo questioni legali, ma anche profonde riflessioni sul clima di sicurezza e rispetto all’interno delle istituzioni formative.

Le accuse

Undici studentesse hanno rotto il silenzio, portando alla luce un comportamento inquietante da parte del professore, accusato di aver sfruttato la sua posizione di potere per compiere atti di violenza sessuale. Nonostante la gravità delle accuse, nessuna delle studentesse ha proceduto con una querela formale. La ragione? Un clima di intimidazione e paura, alimentato dall’autorità e dall’influenza dell’accusato all’interno dell’università.

Di Vella ha risposto alle accuse affermando di essere semplicemente “espansivo“, una difesa che solleva interrogativi sul confine tra libertà personale e violazione dell’intimità altrui.

Testimonianze dirette

Le testimonianze delle studentesse offrono uno sguardo inquietante su ciò che hanno vissuto. Racconti di essere state fisicamente molestate, con atti che vanno dall’essere spinte contro mobili e baci forzati, fino a toccamenti non consensuali su parti intime del corpo. Alcune di queste interazioni sono avvenute in circostanze particolarmente vulnerabili, come durante le autopsie, quando l’attenzione dovrebbe essere rivolta al rispetto dei defunti e all’apprendimento.

L’Università di Torino si trova di fronte a un bivio critico: da un lato, la necessità di tutelare la libertà accademica e l’apertura al dialogo, dall’altro, l’urgente bisogno di garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti gli studenti. La risposta dell’istituzione a queste accuse sarà determinante nel definire i valori che intende promuovere.

Le accuse rivolte a Giancarlo Di Vella gettano un’ombra sulla scuola di specializzazione di medicina legale dell’Università di Torino, sollevando interrogativi fondamentali sulla cultura accademica e sulle misure di protezione degli studenti. La comunità accademica e la società nel suo insieme sono chiamate a riflettere su come prevenire che simili situazioni si ripetano, promuovendo un ambiente di studio libero da intimidazioni e abusi.

Argomenti