Il presidente della Bce Mario Draghi sull'Italia: "Sa esattamente cosa fare"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Economia, iniezione di fiducia da Draghi: L’Italia sa cosa deve fare

Banca centrale europea

Dal presidente della Bce Mario Draghi le prime parole di fiducia per l’Italia per quanto riguarda la situazione economica.

Dopo settimane di attacchi e velato scetticismo nei confronti dell’Italia, la prima parola di conforto, o almeno non di condanna, arriva dal presidente della BCE Mario Draghi.

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Mario Draghi confida nel governo: L’Italia sa molto bene che cosa deve fare per dare spinta all’occupazione

Al termine del vertice di Washington, il numero uno della Bce ha voluto mandare un messaggio di fiducia all’Italia. Draghi si è detto convinto del fatto che il governo sa esattamente cosa deve fare per evitare una crisi economica e per evitare che l’Unione europea possa decidere di intervenire direttamente sui conti italiani.

L’Italia sa molto bene che cosa deve fare per dare spinta all’occupazione e alla crescita“, ha dichiarato Mario Draghi.

“I rischi delle prospettive nell’area euro sono al ribasso”, ha proseguito il presidente della Bce, che poi ha specificato come i fattori di rischio ci siano il protezionismo e la Brexit. Draghi non ha menzionato, come fatto dai Commissari europei, la situazione italiana tra le cause di una possibile crisi economica europea.

Banca centrale europea
Fonte foto: https://www.facebook.com/Banca-Centrale-Europea

Il ruolo di Mario Draghi

Proprio la figura di Mario Draghi è circondata da diverse indiscrezioni e voci di corridoio che non fanno stare tranquilli Conte, Salvini e Di Maio.

Indiscrezioni provenienti dai palazzi del potere di Roma suggeriscono che proprio Mario Draghi potrebbe essere il premier di un governo tecnico chiamato a sostituire quello a guida Lega-M5S. L’esecutivo di Conte sarebbe destinato a cadere di fronte alla prossima manovra economica.

La sensazione largamente diffusa alle porte di Palazzo Chigi è che in questi mesi i provvedimenti messi in campo dal governo possano avere risultati e quindi effetti inferiori alle aspettative. Il governo sarebbe quindi tenuto a scrivere una seconda manovra decisamente meno espansiva e più rivolta all’austerity.

A quel punto nessuno dei due leader sarebbe disposto e intenzionato a rimetterci la faccia di fronte al proprio elettorato e nel vuoto di potere potrebbe inserirsi un governo tecnico chiamato a risollevare le sorti delle finanze.

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ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2019 15:13

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