Quirinale, Meloni: “Leali a Berlusconi, ma senza la sua candidatura convergenze più ampie”

Quirinale, Meloni: “Leali a Berlusconi, ma senza la sua candidatura convergenze più ampie”

Giorgia Meloni sul Quirinale: “Solo se ci presentiamo uniti come coalizione possiamo giocare la partita da protagonista”.

ROMA – Giorgia Meloni conferma il sostegno a Silvio Berlusconi nella corsa al Quirinale, ma non chiude neanche la porta ad un piano B. “Il candidato del Centrodestra resta il leader di Forza Italia – ha confermato la presidente di Fratelli d’Italia – ma come partito siamo pronti a formulare le nostre proposte in caso di un passo indietro del Cavaliere“.

Idee che secondo la deputata romana potrebbero portare “ad una convergenza più ampia all’interno della coalizione del Centrodestra”. Discussione che sarà approfondita solamente nei prossimi giorni e in caso di un ritiro di Berlusconi.

Meloni: “Solo uniti posiamo giocare la partita da protagonisti”

La stessa leader di Fratelli d’Italia, riportata dal Corriere della Sera, ha ricordato come “il Centrodestra ha pieno diritto a proporre personalità, non necessariamente provenienti dalla politica, capaci di ricoprire ruoli istituzioni come quello del presidente della Repubblica almeno quanto il Centrosinistra“.

Un chiaro messaggio a tutti i grandi elettori e anche agli alleati di partito. L’obiettivo è quello di presentarsi uniti per provare a vincere la battaglia del Colle anche se, come sappiamo, il percorso è lungo e sicuramente ricco di ostacoli.

Passo indietro di Berlusconi?

Bisogna precisare che Giorgia Meloni e Matteo Salvini, nonostante la conferma della loro lealtà a Silvio Berlusconi, non hanno mai chiuso alla possibilità di valutare un nome diverso da quello del leader di Forza Italia anche se fino a questo momento non sono stati ufficializzati.

Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo vertice di Centrodestra per provare a chiarire meglio la linea da tenere il 24 gennaio a Montecitorio. I ragionamenti, come detto, sono in corso e in questo momento non possiamo escludere la possibilità di un passo indietro di Berlusconi ancora prima dell’inizio delle votazioni.