Speranza: “Sfida contro il Covid ancora aperta”. Primi casi della variante Delta plus individuati in Italia

Speranza: “Sfida contro il Covid ancora aperta”. Primi casi della variante Delta plus individuati in Italia

Il ministro Speranza sull’emergenza coronavirus: “La partita per noi è diversa dalla Gran Bretagna. L’attenzione resta alta”.

ROMA – Il ministro Speranza è ritornato sull’emergenza coronavirus durante un incontro presso la Santa Sede. Il titolare del Dicastero della Salute, riportato dall’Adnkronos, nel suo intervento ha ricordato che “la sfida è ancora aperta nel nostro Paese. I dati che arrivano dalla Gran Bretagna confermano una partita diversa anche perché abbiamo finalmente i vaccini. Ma l’attenzione deve restare alta e valutare attentamente il quadro epidemiologico“.

Speranza: “Investire di più sulla sanità”

In questo intervento il ministro Speranza ha sottolineato come “non bisogna sprecare questa crisi. Abbiamo una grande chance e per questo si deve aprire una nuova grande stagione di investimenti sul nostro Ssn, la pietra più preziosa che abbiamo […]“.

Abbiamo bisogno in questo tempo di un grande patto Paese – ha aggiunto il titolare della Salute – in cui le istituzioni insieme ai luoghi della ricerca […]. La prima lezione del Covid è che nessuno si può salvare. L’esistenza di ciascuno è connessa a quegli degli altri. Il messaggio di fondo delle Misericordie è potentissimo e guarda ai prossimi anni. Dobbiamo lavorare affinché questo messaggio sia sempre più potente […]“.

Roberto Speranza

In Italia individuati i primi casi di variante Delta Plus

La situazione in Italia continua ad essere sotto controllo anche se sono stati registrati i primi casi variante Delta Plus. In particolare si tratta di 45 casi e sono in corso tutti gli accertamenti con controlli sui contatti stretti per capire bloccare la diffusione del virus.

Si tratta, come precisato anche dagli esperti, una variante che sarebbe solo leggermente più contagiosa rispetto alla precedente e non sembrerebbe in grado di bucare la protezione dei vaccini. Per questi motivi non sembrano esserci particolari rischi.

Argomenti