Le dichiarazioni di Trump sulla morte di Soleimani: le sue parole
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Direttore: Alessandro Plateroti

Morte Soleimani, Trump: “Meditava attacco ai nostri diplomatici”

Le dichiarazioni di Donald Trump sulla morte di Soleimani: “Abbiamo agito per fermare la guerra e non per iniziarla”.

WASHINGTON (STATI UNITI) – Nessun passo indietro da parte degli Stati Uniti. Le dichiarazioni di Donald Trump sulla morte di Soleimani hanno confermato la posizione della Casa Bianca su quanto accaduto in Iraq: “Il generale doveva essere ucciso molto tempo prima. Meditava attacco ai nostri diplomatici ed è stato la mente di molti attentati terroristici“.

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Le dichiarazioni di Donald Trump sulla morte di Soleimani

Nessun pentimento da parte di Donald Trump. Il presidente americano in una breve dichiarazione ai giornalisti ha confermato che il gesto è stato fatto “per fermare una guerra e non per iniziarla“. Una giornata ricca di tweet e di parole da parte dell’inquilino della Casa Bianca.

Soleimani – ha detto in una delle tante esternazioni – era direttamente o indirettamente responsabile della morte di milioni di persone, compresi i tanti manifestanti uccisi in Iran. Il suo regno del terrore è finito e presto si deve termine l’aggressione del regime iraniano nella regione, compreso l’uso dei combattenti per destabilizzare i vicini“. Parole dure da parte dell’ex tycoon che non ha nessuna intenzione di fare passi indietro su quanto accaduto a Baghdad.

Donald Trump
Donald Trump (fonte foto https://twitter.com/realDonaldTrump)

Il Pentagono pronto ad inviare oltre tremila militari in Medio Oriente

La spedizione militare americana in Medio Oriente presto potrebbe essere rafforzata. La morte di Soleimani potrebbe dare il via ad una guerra tra Iran e Stati Uniti. Il Pentagono ha ordinato l’invio di oltre tremila militari in quei territori per difendere i cittadini americani.

La tensione, infatti, ha portato l’ambasciata statunitense a invitare tutti i connazionali a lasciare immediatamente Baghdad dopo quanto accaduto nella notte italiana tra il 2 e il 3 gennaio 2020. Non si possono escludere, infatti, reazioni immediate da parte di Teheran per vendicare la morte del proprio generale.

fonte foto copertina https://twitter.com/realDonaldTrump

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ultimo aggiornamento: 3 Gennaio 2020 21:53

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