Dieci cose da vedere in Molise in primavera: da Sepino alla torre di Oratino

Dieci cose da vedere in Molise in primavera: da Sepino alla torre di Oratino

Tra perle naturalistiche e siti archeologici di epoca romana, le dieci attrazioni da non perdere del Molise in primavera.

Affascinante e dimenticato, il Molise è la penultima regione d’Italia per estensione e numero di abitanti. Tuttavia, non è certo la meno degna dal punto di vista dell’offerta culturale e naturale. Nei periodi caldi dell’anno diviene anzi una delle regioni ideali per godersi gite fuori porta o rilassanti weekend. In questa guida scopriremo insieme le dieci cose da vedere e da non perdere in Molise in primavera, per scegliere e programmare al meglio il nostro itinerario nella regione che separa l’Abruzzo dalla Puglia.

Dieci cose da vedere in Molise in primavera

L’area archeologica di Saepinum. Splendida area archeologica di origine sannitico-romana, fruibile gratuitamente, Sepino permette di fare un salto all’indietro di duemila anni distaccandosi per qualche minuto dalle nefandezze della contemporaneità. Tra i resti di un foro e di un arco non sarà raro imbattersi in pastori con il proprio gregge. Come se il tempo qui scorresse effettivamente secondo altri ritmi, forse più sostenibili…

Castel Monforte a Campobasso. Il castello medievale è il simbolo del capoluogo molisano e si trova in cima al monte che domina da un lato la valle del Bifreno, dall’altro la valle del Tappino. Pur essendo piuttosto spoglio, è meta preferita dei turisti che giungono in città per via della straordinaria veduta che offre: un panorama vasto e apparentemente interminabile dell’entroterra molisano.

Il Giardino della Flora Appenninica a Capracotta. La primavera è la stagione della rinascita della flora. Quale miglior luogo, dunque, per godere di questo rinverdire e rifiorire dell’Italia intera se non questo grazioso orto botanico situato a oltre 1500 metri d’altezza?

Il borgo antico di Civita Superiore di Bojano. Piccolo e suggestivo, domina l’abitato del comune di Bojano dall’alto di un colle. Come in molti altri borghi d’Italia, anche qui sarà possibile imbattersi in angoli pittoreschi, vicoli unici ed edifici dotati di un fascino antico. Da non perdere una visita al Castello Pandone e alla chiesa di San Giovanni Battista.

L’anfiteatro romano di Larino. Altro interessante sito archeologico gratuito del Molise, si trova a circa venti minuti dalla costa adriatica e può essere visitato solo al mattino. Oltre ai resti dell’affascinante anfiteatro, sono presenti in quest’area archeologica anche le rovine del sito termale, alcuni mosaici e una villa in stile liberty in fase di restauro.

Il Castello Pignatelli a Monteroduni. Principale attrazione del comune in provincia di Isernia, fu costruito dai Longobardi nel IX secolo, a base rettangolare e con torri angolari cilindriche. Conobbe il periodo di massimo splendore sotto il dominio della famiglia D’Evoli, ma deve il suo nome ai Pignatelli, che qui dimorarono a partire dal XIV secolo.

L’arco di San Pietro a Isernia. Con questa denominazione si è soliti indicare la torre campanaria della cattedrale, situata al lato della stessa, sotto il cui arco passa la via principale del centro storico d’Isernia. Angolo suggestivo e al contempo verace dell’Isernia di un tempo.

La chiesa di San Giorgio Martire a Petrella Tifernina. Straordinario esempio di architettura religiosa romanica del meridione, con la sua pianta asimmetrica è uo degli edifici più studiati dagli esperti d’arte.

Il lago di Guardialfiera. Detto anche lago del Liscione, è un bacino lacustre artificiale formato negli anni sessanta-settanta, in seguito all’innalzamento di una diga sul fiume Biferno. In queste acque è possibile ammirare diverse specie ittiche, sia comuni che a rischio estizione. La pesca è però consentita solo a chi sia munito di licenza.

La torre di Oratino. Punto d’osservazione tra i più affascinanti del Molise, la torre è il fiore all’occhiello del piccolo borgo di Oratino. La vista dalla sua cima è spettacolare, e permette di far spaziare lo sguardo su gran parte della provincia di Campobasso. I colori ravvivati dalla luce primaverile renderanno il tutto semplicemente unico.