Dieselgate Mercedes, rischio richiamo per 600.000 vetture
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Direttore: Alessandro Plateroti

Emissioni, la KBA indaga sui diesel della Mercedes-Benz

Dieselgate Mercedes

Dieselgate Mercedes: nel mirino dell’autorità federale ci sono i motori della Classe C e della Classe G con l’accusa di manipolare le emissioni mediante un software illegale.

Non si arresta l’onda lunga dello scandalo dieselgate. Dalla Germania arrivano nuove notizie in merito, stavolta riguardanti la Mercedes-Benz. Dopo il blitz degli inquirenti presso gli uffici della BMW e gli ultimi richiami effettuati dalla Audi, è la volta della casa della Stella, finita nel mirino della KBA, l’autorità federale dei trasporti.

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Richiami Mercedes-Benz, a rischio 600.000 unità

Il succo della vicenda è sempre lo stesso: gli inquirenti sospettano la presenza di un software (illecito) programmato per contraffare i valori delle emissioni diesel Mercedes e permettere ai propulsori di aggirare le attuali norme in vigore. A riferire la notizia è stato il quotidiano tedesco Spiegel, in un articolo pubblicato il 25 maggio.

Secondo il portale tedesco, il Gruppo Daimler (proprietario del marchio Mercedes-Benz), al quale la KBA ha già chiesto di richiamare il Vito (un veicolo commerciale), rischia di dover richiamare 600.000 unità tra Classe C e G. Il sospetto dell’autorità federale è che le auto in questione utilizzino un defeat device, cioè un software per truccare le emissioni; il sospetto nasce anche dal fatto che i modelli in questione hanno un motore simile a quello del Vito, un propulsore da 1.6 litri prodotto in collaborazione con la Renault. Ad aumentare i sospetti degli inquirenti tedeschi c’è anche il fatto che la stessa casa francese era stata accusata di manipolare le emissioni nel 2016, a seguito di un’indagine condotta dalla DGCCRF, l’autorità francese contro le frodi.

Dieselgate Mercedes
Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/63894702@N06/6168668999

Il ritiro del Vito e la reazione della Daimler

Il richiamo dei Mercedes Vito era stato ordinato dal Ministero Federale dei Trasporti mercoledì 24 aprile. La Daimler aveva risposto procedendo al ritiro immediato ma, al contempo, ha annunciato una causa legale, facendo sapere che le vetture in questione sono sottoposte a rigidi controlli delle emissioni, benché il software dovesse essere aggiornato. Intanto, però, il Governo Federale non ha accolto le accuse in maniera particolarmente favorevole, tant’è che lunedì 28 maggio è in programma un incontro tra il Ministro dei Trasporti Andreas Scheuer e il CEO della Daimler Dieter Zetsche.

Nell’articolo si legge, infine, che il Ministero ha chiesto alla KBA di procedere immediatamente ad ulteriori indagini, mentre dalla Daimler non c’è stata alcuna replica ufficiale. Tornando ai motori sotto accusa, si tratta, come detto dei diesel 1.6 omologati Euro 6 simili a quelli con cui è equipaggiato il van Vito. Questi propulsori, individuati dalla sigla OM622 e OM626, sono come detto, frutto della collaborazione tra Mercedes e Renault. L’indagine in corso riguarda, nello specifico, le autovetture su cui è montato il motore da 1.6 litri nelle versioni 180 d da 116 CV e 200 d da 136 CV, in dotazione alle Mercedes Classe C.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/golfuletzstudio/7210138524

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/63894702@N06/6168668999

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ultimo aggiornamento: 25 Maggio 2018 18:29

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