Un nuovo modello di riservisti per rafforzare la sicurezza nazionale, ecco la nuova proposta di Giudo Crosetto.
Guido Crosetto, Ministro della Difesa, propone un innovativo modello di difesa per l’Italia, focalizzato sullo sviluppo di una riserva di riservisti volontari altamente qualificati. Durante il suo intervento al Forum Adnkronos, Crosetto ha evidenziato la necessità di forze armate professionali e ben addestrate, in un contesto in cui la vita militare richiede impegno e sacrifici, escludendo l’idea di una leva obbligatoria per le sue implicazioni economiche e logistiche.
Il ministro sottolinea che l’attuazione di una leva obbligatoria avrebbe un costo proibitivo, stimato in diversi miliardi, una cifra insostenibile per il bilancio italiano. Invece, propone un modello simile a quello adottato da nazioni come Israele e Svizzera, dove si formano riservisti qualificati da impiegare in situazioni di emergenza.
La situazione attuale delle forze armate italiane
Attualmente, le forze armate italiane, composte da Esercito, Marina e Aeronautica, dispongono di circa 150.000 uomini. Questo numero, ridotto dopo l’abolizione della leva obbligatoria, ha portato alla formazione di professionisti altamente specializzati, ma in numero minore rispetto al passato. Questi professionisti sono impiegati in vari contesti, sia in Italia che all’estero, e la loro mobilitazione in caso di emergenze nazionali potrebbe presentare sfide significative.
Crosetto riflette sulla necessità di un impiego massiccio delle forze armate in scenari come quello del terremoto in Irpinia nel 1980 o durante la pandemia di Covid, evidenziando come l’attuale configurazione delle forze armate potrebbe non essere sufficiente in simili circostanze.
Crosetto propone di considerare il personale già formato, come le forze di polizia, per una prima riserva su base volontaria. Questo approccio permetterebbe di attingere a risorse già competenti, riducendo i tempi e i costi di formazione.
L’impatto internazionale e il futuro dell’esercito Europeo
Il Ministro Crosetto, inoltre, affronta il tema dell’esercito comune europeo, sottolineando che la costruzione di un esercito europeo unificato potrebbe richiedere fino a 30 anni. La sua visione si basa sull’utilizzo del modello NATO per creare forze armate interoperabili tra i vari paesi europei. Questo sistema consentirebbe agli eserciti nazionali di lavorare insieme efficacemente, quasi come se fossero un’unica entità, sotto un comando e controllo unificati.
La proposta di Crosetto mira a modernizzare e rafforzare le forze armate italiane, attraverso la creazione di una riserva di riservisti volontari e qualificati, pronti a rispondere alle esigenze del Paese in situazioni di emergenza. Allo stesso tempo, il Ministro guarda al futuro, contemplando il ruolo dell’Italia nell’ambito di una difesa europea più integrata e collaborativa.