Smart working, cos’è il diritto alla disconnessione e quali sono le regole.
Nel corso della pandemia, con il vasto ricorso allo smart working, che ha preso piede anche in Italia, è venuto alla ribalta il tema del diritto alla disconnessione. Ma di cosa stiamo parlando? Banalizzando il tutto, semplicemente del diritto del lavoratore a rendersi irreperibile fuori dall’orario di lavoro. La libertà di non rispondere a mail, telefonate e messaggi in orario extra-lavorativo.
Lo smart working durante la pandemia
L’Italia del lavoro si è ritrovata in smart working senza però essere pronta e preparata. Solo ed esclusivamente per esigenze legate alla pandemia, moltissime aziende hanno avviato il lavoro da casa. Ma senza regole precise, senza un contratto dedicato, senza accordi particolari. E molti hanno sofferto il passaggio dall’ufficio al salone di casa. In ufficio la giornata lavorativa termina quando si spegne il pc e si lascia la sede di lavoro, almeno nella maggior parte dei casi. Quando si lavora da casa, la giornata lavorativa non finisce mai. O almeno questo è il grade rischio legato allo smart working. E arriviamo al diritto alla disconnessione.
Cos’è il diritto alla disconnessione
Il diritto alla disconnessione nasce in Francia nel 2016, con la legge che introduce per le aziende con almeno 50 dipendenti il divieto di inviare comunicazioni fuori dall’orario di lavoro.
In Italia, Francia, Belgio e Spagna, limitandoci al panorama europeo, il diritto alla disconnessione è previsto dalla legge. In Italia, in particolare, è previsto il diritto alla disconnessione a condizione che vengano rispettati gli accordi assunti con la società per quanto riguarda la reperibilità.
Ma da cosa è possibile disconnettersi? Da tutto. Telefono, smartphone, dispositivi tecnologici e piattaforme informatiche.
Il diritto alla disconnessione è riconosciuto per tutelare la salute delle persone e garantire i tempi di riposo, necessari al lavoratore. Ovviamente il lavoratore può avvalersi di questo diritto durante la malattia e durante i permessi.
Non solo. Il diritto in questione non può avere ripercussioni sul trattamento economico. Niente tagli in busta paga, insomma.
Nel mondo della Pubblica Amministrazione, i protocolli sono già stati approvati mentre, sempre per quanto riguarda l’Italia, nel mondo del lavoro privato l’accordo sarà valido dalla fine dello stato di emergenza per la diffusione del Covid.
Cosa succede se il datore di lavoro non si adegua al diritto alla disconnessione?
Nel caso in cui il datore di lavoro non si adegua al diritto in questione, il lavoratore può rivolgersi al giudice del lavoro che potrebbe disporre anche un risarcimento danni.