Disastro del Vajont: gli errori umani dietro la tragedia di 61 anni fa
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Disastro del Vajont: gli errori umani dietro la tragedia di 61 anni fa

diga Vajont

La frana del Vajont del 1963 fu un disastro annunciato causato da gravi errori umani. Come la tragedia è stata influenzata.

Il disastro del Vajont, avvenuto il 9 ottobre 1963, rimane uno dei momenti più drammatici della storia italiana. Una frana gigantesca, innescata dall’instabilità del terreno circostante il bacino artificiale, causò un’onda devastante che travolse i villaggi sottostanti, causando circa 2.000 vittime. Questo evento tragico, tuttavia, non fu solo il risultato di un fenomeno naturale, ma anche di una serie di errori umani che avrebbero potuto essere evitati.

bandiere commemorazione diga Vajont
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Errori di progettazione e valutazione del rischio

La diga, completata tra il 1956 e il 1960, era una delle strutture idroelettriche più imponenti dell’epoca. La sua funzione principale era quella di produrre energia per un’ampia area del nord Italia, ma durante la fase di progettazione non furono adeguatamente considerate le caratteristiche geologiche della valle in cui si trovava. Il versante della montagna che sovrastava il bacino presentava segnali di instabilità ben noti, legati a una frattura geologica millenaria.

Nonostante vari segnali di allarme, come piccole frane verificatesi già durante la costruzione, i responsabili del progetto sottovalutarono i rischi reali. Uno degli errori più gravi fu la convinzione che fosse possibile controllare il movimento del terreno regolando il livello dell’acqua nel bacino. Questa strategia, attuata per diversi anni, non fece altro che peggiorare la situazione, accelerando il processo di scivolamento della frana.

La tragedia del Vajont era evitabile?

Nei mesi precedenti il disastro, la frana si muoveva lentamente, dando l’illusione che potesse essere gestita. Tuttavia, la velocità crescente del movimento del terreno avrebbe dovuto allarmare i responsabili. Si sapeva che un crollo improvviso poteva verificarsi, ma si continuò a minimizzare il pericolo. L’idea di poter gestire un fenomeno naturale così imponente si rivelò una tragica illusione.

Il 9 ottobre 1963, l’inevitabile accadde: una massa gigantesca di roccia si staccò dalla montagna e precipitò nel bacino, sollevando un’onda che superò la diga e travolse tutto ciò che trovò sul suo cammino. Le conseguenze furono devastanti: interi paesi distrutti e migliaia di vite spezzate.

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ultimo aggiornamento: 10 Ottobre 2024 12:24

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