La regione Lazio si confronta con il più pesante fardello finanziario tra le regioni italiane, secondo la relazione della Corte dei Conti.
Il Lazio si trova ad affrontare una crisi sanitaria senza precedenti, emergendo come la regione con il più alto livello di indebitamento nel panorama sanitario italiano. Nel corso dell’ultimo decennio, ha accumulato disavanzi per oltre un miliardo e mezzo di euro, posizionandosi al primo posto tra le Regioni ordinarie per deficit finanziario. Questa situazione critica si è aggravata ulteriormente a causa della perdita di 2,2 miliardi di euro in risorse statali, destinate ad altre regioni per coprire i rimborsi delle prestazioni mediche ai pazienti laziali.
La gestione della sanità nel Lazio: un bilancio in rosso
Tra il 2013 e il 2022, la regione ha sperimentato un’alternanza di disavanzi e brevi periodi di avanzo. Dopo aver registrato un debito di 1,539 miliardi di euro nel quinquennio 2013-2017, la regione ha mostrato segnali di ripresa finanziaria dal 2018 al 2021, con un avanzo complessivo di 199 milioni. Tuttavia, l’ultimo bilancio della Giunta guidata da Zingaretti ha chiuso nuovamente in negativo, con un disavanzo di 222 milioni di euro, il più elevato tra le Regioni ordinarie. Secondo quanto dichiarato da iltempo.it
Il peso della mobilità sanitaria e dei rimborsi
Un altro fattore che ha contribuito alla crisi finanziaria della sanità laziale è la mobilità sanitaria passiva. Negli ultimi dieci anni, il Lazio è salito sul podio delle regioni con le maggiori perdite finanziarie dovute ai rimborsi per le prestazioni offerte ai propri “pendolari della salute”. La Corte dei Conti evidenzia che, a eccezione del Molise, le regioni meno attrattive per i pazienti sono quelle in piano di rientro finanziario, tra cui spicca il Lazio.
Il 2022 ha visto il Lazio registrare la spesa sanitaria pro capite più bassa d’Italia, con una cifra inferiore di mille euro rispetto alle regioni con maggiori budget. Questa discrepanza sottolinea ulteriormente le difficoltà del sistema sanitario laziale, già provato da 12 anni di commissariamento e da un non ancora superato Piano di Rientro.