La Procura di Locri ha confermato il divieto di dimora a Riace per Domenico Lucano. “Sono amareggiato”, commenta il sindaco.
RIACE (REGGIO CALABRIA) – Nessuno sconto per Mimmo Lucano. La Procura di Locri ha confermato il divieto di dimora a Riace. L’ex sindaco quindi non può tornare nella sua città. Nessun cambiamento rispetto alla prima sentenza con la donna etiope Lemlem Tesfahun, considerata la compagna del principale indagato, che ha l’obbligo di firma.
Una decisione che rispecchia molto quella precedente. Domenico Lucano dopo la sentenza di divieto di dimora per la questione migranti sta vivendo in una città vicina a Riace per continuare a seguire da vicino tutte le novità del paesino reggino che sta lavorando per creare un secondo modello utile per consentire un’integrazione più semplice da parte dei profughi.
Riace, confermato il divieto di dimora di Lucano. Il sindaco: “Sono deluso”
Una sentenza che non ha soddisfatto Domenico Lucano. Il sindaco in passato ha sempre dichiarato di voler tornare il prima possibile a Riace ma la Procura di Locri rigetta il ricorso: “Ci sono rimasto male – dichiara dopo la sentenza citato da Sky TG24 – ma non serbo rancore verso alcuno. Quello che sta accadendo in Italia è paradossale: io vengo tenuto lontano dal mio paese e vivo nella sofferenza per aver favorito l’immigrazione clandestina, mentre è tutto normale per chi governa e lascia morire in mare come è avvenuto in questi giorni, tanto persone tra cui un bambino di pochi mesi“.
“E’ necessario – conclude – capire perché le persone intraprendono questi viaggi. C’è una deriva di umanità e davanti a questo ha davvero poco senso il dibattito. La situazione è grave e non si può stare in silenzio. Spero solo in una ribellione delle coscienze“.
Possibile che nelle prossime settimane venga fatto un nuovo ricorso da parte dei legali del sindaco per permettere a Lucano di rientrare il prima possibile a Riace.
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