Avvocata in difesa dell'animale domestico in caso di divorzio
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Direttore: Alessandro Plateroti

Una legge per il futuro dei cani dopo il divorzio

cane

Arriva l’appello alla politica da un’aula di tribunale per normare l’affido dei cani in caso di divorzio della coppia.

Un’avvocata casertana Carmen Posillipo denuncia la questione e si appella alla politica. In caso di divorzio a farne le spese è il “povero Fido”. L’avvocata matrimonialista sta registrando un numero sempre crescente di casi in cui, in caso di separazione di una coppia, nessuno dei due vuole prendersi cura dell’animale domestico.

Questo succede anche nei rari casi in cui marito e moglie sono d’accordo su tutto in caso di separazione ma tranne su quello. Porta come esempio l’ultimo caso che le è capitato in cui i due d’accordo su tutto hanno litigato sull’affidamento del cagnolino. Questo ha creato un’impasse nella separazione e ha spinto l’avvocata a lanciare un appello alla politica.

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a chi spetta e cosa c'è da sapere

“L‘ordinamento italiano si doti di una legge che regolamenti l’affidamento del cane in caso di divorzio” chiede l’avvocata Posillipo. “Una legge che preveda l’affidamento dell’animale domestico al coniuge che gli può garantire un maggiore benessere, senza considerare il regime patrimoniale e i documenti anagrafici del cane“. In questo modo, “per poter prendere una decisione, ovviamente, il giudice dovrà sentire coniugi, conviventi, figli e, se necessario, anche esperti di comportamento animale prima di decidere a chi assegnare l’animale domestico” spiega Posillipo.

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Il rischio è che gli animali domestici vengano abbandonati

Il rischio è che questi poveri animali finiscano per essere abbandonati. Se nessuno dei due proprietari vuol prendersi cura dell’animale la soluzione è rinchiuderli in un canile. O peggio ancora che questi due l’abbandonino alla sua sorte.

Una proposta di legge era stata fatta nel 2019. La proposta normava l’affido dell’animale domestico in caso di separazione o divorzio tra i coniugi. Secondo quanto era stato scritto, spetterebbe “in via esclusiva al coniuge che ne garantisce il miglior benessere psico-fisico ed etologico. In caso di morte del partner, l’erede avrà l’onere di allevare l’animale mentre il Tribunale può affidarlo, in via definitiva, anche ad altre persone o associazioni animaliste che ne “garantiscano il benessere”.

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ultimo aggiornamento: 7 Maggio 2022 12:12

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