Le Regioni chiedono un incontro urgente a Draghi sul dl Riaperture. Gelmini: “Il coprifuoco alle 22 non sarà fino al 31 luglio”.
ROMA – Le Regioni chiedono un incontro urgente al premier Draghi sul dl Riaperture. Il decreto non sembra convincere gli enti locali e, dopo una riunione convocata dal presidente Fedriga, si è deciso di inviare una lettera a Palazzo Chigi per avere un nuovo vertice prima dell’entrata in vigore del decreto e discutere su coprifuoco e scuola.
Molto difficile un cambio in tempi brevi, ma non si esclude un tagliando tra il 7 e il 15 maggio per valutare la possibilità di allentare ancora le misure in base ai dati.
Gelmini frena: “Il coprifuoco alle 22 non durerà fino al 31 luglio”
Lo strappo tra Regioni e Governo dovrà essere ricucito da Mariastella Gelmini. “Il fatto che nel testo del decreto non sia stato riprogrammato il coprifuoco – ha detto la ministra, riportata dall’Adnkronos – non significa che durerà fino al 31 luglio. Questa è una lettura distorta del provvedimento che abbiamo preso […]“.
“Sappiamo che i dati dei contagi – ha aggiunto – continueranno a migliorare […]. Quindi io sono assolutamente certa che presto il coprifuoco sarà solo un brutto ricordo. E’ lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, con tagliandi periodici al dl, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco […]“.
Scuola
La ministra ha parlato anche della scuola: “Le regioni ci hanno chiesto gradualità ed è ragionevole farlo […]. Noi abbiamo stabilito un range tra il 70% e il 100%. Avevamo deciso di partire dal 60%, ma il premier Draghi ci ha chiesto uno sforzo ulteriore e ha posto un obiettivo minimo più alto. Noi non metteremo nessuno a rischio. Se non sarà possibile assicurare queste quote, le regioni e gli enti locali potranno derogare. Siamo al lavoro per trovare la giusta quadra […]“.