Docente esperto: perchè il ruolo del Decreto Aiuti non piace ai sindacati

Docente esperto: perchè il ruolo del Decreto Aiuti non piace ai sindacati

Parliamo del “docente esperto”. Sarebbe questa la nuova figura professionale prevista dal Decreto Aiuti vbis, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.

Gli insegnanti a cui verrà affidato tale incarico, percepiranno 5.650 euro lordi in più all’anno, ma per qualificarsi dovranno seguire uno specifico iter formativo della durata di 9 anni. Del ruolo di esperto, non potranno essere investiti più di 8 mila docenti all’anno. Il provvedimento, che dovrebbe iniziare a palesare i propri risultati dall’anno scolastico 2023-2024, ha suscitato le reazioni contrariate dei diretti interessati, delle sigle sindacali di categoria.

Scuola

La proposta

L’idea, come specifica il Sole 24 Ore, è di revisionare le norme circa la formazione continua degli insegnanti, incentivando questa pratica al fine di mantenere il corpo docente aggiornato. Il compenso aggiuntivo, verrà erogato annualmente in un’unica soluzione a coloro che “abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili”.

I percorsi hanno una durata triennale ed è previsto anche un incremento della retribuzione tra il 10 e il 20 per cento per chi ne completa solo uno con valutazione finale positiva, e a condizione che il docente rimanga nell’istituto dove ha conseguito la formazione, per i tre anni successivi. I professori scelti, dovranno inoltre essere di ruolo e non dovranno cambiare mansioni e funzioni a seguito della qualifica, a meno che non vogliano perdere il ruolo ottenuto. I fondi necessari agli aumenti fanno parte di quelli stanziati tramite il Pnrr, per un totale di 17 milioni di euro.