Il documento del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie
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Direttore: Alessandro Plateroti

“Nessun collegamento tra la riapertura della scuola e l’aumento dei contagi”, il rapporto degli esperti

Maturità Coronavirus

Il documento del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie sulla riapertura delle scuole.

ROMA – E’ stato pubblicato il documento del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie sulla riapertura delle scuole. Secondo quanto riferito da questo studio, citato da La Repubblica, non esiste nessuna correlazione tra il rientro il classe e l’aumento dei contagi.

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Ci sono evidenze pubblicate contrastanti sull’impatto della chiusura e della riapetura delle scuole sulla trasmissione comunitaria – si legge nel report – anche se le evidenze dal contact tracing nelle scuole e dati osservazionali da diversi Paesi europei suggeriscono che la riapertura non è associata con un aumento significativo“.

La presenza dei focolai

Il documento, però, conferma la possibilità di formazione dei focolai: “Anche se ci sono pochissimi cluster documentati nelle scuole, questi sono comunque possibili, e potrebbero essere più difficili da trovare anche per la relativa mancanza di sintomi nei bambini“.

E concludono: “Le evidenze disponibili indicano che è poco probabile che la chiusura delle istituzioni educative sia efficace come unica misura di controllo, e queste chiusure difficilmente forniscono una protezione aggiuntiva alla salute dei bambini, considerato che la maggior parte sviluppa una forma molto leggera di Covid-19. Le decisioni in merito dovrebbero essere raccordate con altre misure di distanziamento adottate nelle comunità“.

Crolla il morbillo

Nel documento è stato precisato come in Europa nei primi cinque mesi dell’anno c’è stato un crollo del morbillo. “Tra il 1° e il 31 maggio – si legge nel testo – sono 1.917 casi in 30 Paesi. Dal 2010 è il secondo numero più basso di casi mai segnalato durante la cosiddetta alta stagione. E per la prima volta il numero di casi segnalati nel 2020 è diminuito drasticamente tra gennaio (710) e maggio (54)“.

Numeri inferiori anche in Italia con i casi totali che sono stati 96 suddivisi in questo modo (52 a gennaio, 35 a febbraio e 9 a marzo).

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ultimo aggiornamento: 10 Agosto 2020 18:41

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