Dodicenne condivide foto di una sua coetanea senza veli
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Direttore: Alessandro Plateroti

Condivide foto senza veli di una sua compagna di scuola: responsabile e vittima hanno 12 anni

Monza, dodicenne condivide le foto senza veli di una sua coetanea. La Polizia indaga come se si trattasse di un caso di revenge porn ma l’età dei soggetti pone problemi seri.

Condivide la foto di una sua amica nuda aggirando il sistema di sicurezza di Instagram, la polizia indaga come se si trattasse di un caso di revenge porn. Ma con un problema non indifferente. Lui, il responsabile, e lei, la vittima, hanno appena dodici anni.

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Dodicenne condivide le foto senza veli di una sua coetanea

Ma andiamo con ordine. Stando alle ricostruzioni più accreditate della vicenda, una ragazzina ha inviato una (o più) foto senza veli ad un suo coetaneo. Il trasferimento del materiale multimediale è avvenuto tramite Instagram con la modalità della singola visualizzazione, che avrebbe dovuto evitare la diffusione della foto.

Invece il dodicenne è riuscito ad aggirare i limiti del sistema riuscendo a condividere la foto con i suoi compagni di classe. Inutile sottolineare come lo scatto in questione sia presto diventato virale tra i ragazzini della scuola di Monza frequentata dai due.

Privacy Instagram
fonte foto copertina: stocksnap.io/photo/R0OCZIJAEF

La Polizia indaga come un caso ‘standard’ di Revenge Porn

La Polizia indaga come se si trattasse di un caso di revenge porn. Questo almeno in una prima fase, quella investigativa. Ricostruito il quadro generale, si dovrà decidere come agire nei confronti del dodicenne responsabile della condivisione dello scatto senza veli della sua compagna.

Come è semplice aggirare i sistemi di sicurezza dei social network

Si apre inoltre una questione parallela legata alla sicurezza di Instagram. Secondo quanto garantito dal Social Network, con la modalità singola visualizzazione le immagini dovrebbero auto-eliminarsi dalla piattaforma. Se un ragazzo di appena dodici anni, per quanto pratico con l’informatica, è riuscito ad aggirare il problema qualcosa evidentemente non funziona.

Molto probabilmente il ragazzino si è limitato a fotografare la foto con un altro dispositivo, aggirando e rendendo vani con un solo click gli sforzi per la privacy. La regola resta quella di sempre: ogni volta che si condivide qualcosa bisogna riconoscere il rischio che possa essere condiviso centinaia di volte. Il lavoro deve quindi essere a monte, ossia sull’utente che deve diventare sempre più consapevole e responsabile.

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ultimo aggiornamento: 23 Dicembre 2019 10:34

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