Joe Biden ha rivelato di aver pensato al suicidio dopo la morte della sua prima moglie e della figlia nel 1972.
Il presidente Joe Biden, durante un’intervista a sorpresa con il noto conduttore radiofonico Howard Stern, ha rivelato di aver pensato al suicidio dopo la tragica morte della sua prima moglie, Neilia, e della figlia di 13 mesi, Naomi, in un incidente stradale nel 1972.
L’intervista, trasmessa in diretta, ha messo in luce alcuni dei momenti più difficili della vita del presidente e il suo viaggio emotivo attraverso il dolore.
La tragica confessione del presidente Joe Biden
Come riportato da Lastampa.it, parlando con Stern, Biden ha raccontato come, dopo la tragica perdita, si sia sentito sopraffatto dal dolore.
“Mi sedevo lì e pensavo solo che avrei tirato fuori una bottiglia di scotch. La berrò e mi ubriacherò“, ha detto il presidente USA, aggiungendo che, in un momento di disperazione, ha pensato di recarsi al Delaware Memorial Bridge e saltare.
Tuttavia, la presenza dei suoi due figli gli ha dato una ragione per non compiere quel gesto irreparabile. “Avevo due figli“, ha spiegato il presidente.
Queste dichiarazioni personali evidenziano la lotta emotiva che Biden ha affrontato negli anni successivi alla perdita della sua famiglia. Nonostante il dolore, ha trovato la forza di andare avanti grazie al supporto dei suoi cari, un tema su cui è tornato più volte durante l’intervista.
L’impegno sul tema della salute mentale
Durante l’intervista, Biden ha incoraggiato chiunque abbia problemi di salute mentale a cercare aiuto attraverso la terapia. Ha, inoltre, sottolineato l’importanza di prendersi cura della propria salute mentale.
Biden ha inoltre condiviso aneddoti personali, come il suo incontro con la first lady Jill Biden e la commozione provata nel ricordare il suo defunto figlio, Beau Biden. Quest’ultimo è morto nel 2015 a causa di un cancro al cervello.
Stern ha elogiato Biden e la sua famiglia per la loro forza e unità durante momenti difficili. L’intervista è stata vista come un tentativo di Biden di connettersi con gli elettori attraverso canali meno convenzionali, in risposta alle critiche del New York Times che accusavano il presidente di evitare le interviste con le principali testate giornalistiche