Dolores Dori, una donna 44 anni, è morta dopo essere stata abbandonata con tre colpi di pistola davanti all’ospedale. Indagini in corso e la pista del fratello.
Dopo l’inferno vissuto da una ragazza di 19 anni costretta a rimanere incinta, un nuovo dramma scuote il Bresciano: Dolores Dori, una donna di 44 anni, è morta dopo essere stata abbandonata davanti all’ospedale di Desenzano del Garda con tre colpi d’arma da fuoco all’addome. Il tragico episodio, come riportato da Leggo.it, è avvenuto intorno alle 19 del 2 ottobre. La donna è stata soccorsa immediatamente, ma è deceduta poco dopo il ricovero a causa delle gravi ferite. Le indagini, ora in corso.

Donna uccisa con tre colpi all’addome e abbandonata davanti all’ospedale: i fatti
La vittima, residente a Vicenza, è stata lasciata agonizzante davanti al pronto soccorso e subito soccorsa dal personale sanitario. Le ferite da arma da fuoco all’addome, come riportato da Leggo.it, si sono rivelate fatali. Gli inquirenti ipotizzano che l’omicidio non sia avvenuto nei pressi dell’ospedale ma in un altro luogo, forse nella stessa Vicenza, da cui poi il corpo sarebbe stato trasportato fino al nosocomio bresciano.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona sono ora al vaglio degli investigatori. Si cerca di ricostruire il tragitto dell’auto e risalire agli autori del gesto. I carabinieri non escludono che la dinamica dell’accaduto possa essere legata a eventi accaduti fuori provincia.
I precedenti penali e il legame con un collaboratore di giustizia
Dolores Dori, agguiunge Leggo.it, era nota alle forze dell’ordine per precedenti legati a furti e truffe, spesso commessi ai danni di persone anziane. Ma a rendere ancora più delicata la vicenda è il legame familiare con un collaboratore di giustizia, come riportato dal Giornale di Brescia.
Si tratta del fratello della vittima, ex detenuto nel carcere di Prato, che ha recentemente iniziato a collaborare con la magistratura. La sua testimonianza ha portato all’apertura di indagini su episodi di corruzione e traffici all’interno del penitenziario. Le sue rivelazioni hanno avuto un forte impatto: nel giugno 2025 è stato organizzato un blitz nel carcere con l’impiego di 300 uomini tra carabinieri, poliziotti e militari della Guardia di Finanza.