Trump rischia grosso: “Andrò ad Atlanta per essere arrestato”

Trump rischia grosso: “Andrò ad Atlanta per essere arrestato”

Donald Trump è stato accusato di aver tentato di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali avvenute nel 2020.

Attraverso un post pubblicato sulla sua piattaforma social Truth, Donald Trump ha annunciato che giovedì volerà per andare “ad Atlanta, Georgia, per essere arrestato da un procuratore distrettuale radicale di
sinistra, Fani Willis”.

Donald Trump

Le accuse contro Donald Trump

Nelle settimane precedenti, Donald Trump è stato incriminato per la terza volta. Le accuse riguardano l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, l’accusa di cospirazione per ostruire un procedimento ufficiale, ostruzione e tentativo di ostruzione di un procedimento ufficiale, e cospirazione contro i diritti civili dei cittadini.

Ma non è tutto qui: l’ex presidente Usa è stato accusato di aver tentato di opporsi alla veridicità delle elezioni che hanno portato Joe Biden alla Casa Bianca, nel 2020.

Accusato per aver fatto una “perfetta telefonata”

Per questa ultima accusa quindi, Donald Trump, giovedì 24 agosto, dovrà presentarsi al carcere di Fulton County. Ironizzando sulla procuratrice Willis, ha detto che “si occupa di uno dei più grandi omicidi e disastri nella storia americana”. 

“Nel mio caso, il viaggio ad Atlanta non è per omicidio, ma per aver fatto una ‘perfetta telefonata. Lei ha fatto campagna, e continua a fare campagna e a raccogliere soldi con questa caccia alle streghe”, ha dichiarato su Truth. “Questo in stretta collaborazione con il corrotto dipartimento della Giustizia di Joe Biden. Non è altro che interferenza elettorale”, conclude. 

Il tentativo di ribaltare il voto nel 2020

La “perfetta telefonata” a cui fa riferimento Trump è quella che fece al segretario di Stato della Georgia, il Repubblicano Brad Raffensperger, il giorno dopo del voto. A lui a cui chiese di “trovare” più di 11mila voti per ribaltare il risultato elettorale, che aveva premiato Joe Biden.

Raffensperger però non accettò la richiesta e registrò la telefonata, finita negli atti dell’inchiesta. Solo dopo la cauzione di 200 mila dollari che la difesa dell’ex Presidente Usa è arrivata la conferma, oltre che alle severe restrizioni nei contatti con testimoni e co-imputati. 

All’ex presidente è vietato utilizzare i social media per prendere di mira i suoi 18 coimputati nel caso, nonché eventuali testimoni o i 30 co-cospiratori non incriminati.L’ordine proibisce anche di comunicare “direttamente o indirettamente” sul caso con uno qualsiasi dei suoi coimputati o testimoni nel caso, se non attraverso i suoi avvocati.

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