A Miami apre un ristorante e hotel che porta il nome Donatella: proprio vicino alla villa dove fu ucciso Gianni Versace. Lo sfogo della sorella.
Dopo l’annuncio con cui abbondona la guida della Maison e l’accordo con Prada, Donatella Versace torna a far parlare di sé per un altro motivo: la durissima presa di posizione contro il “Donatella Boutique Hotel & Restaurant“, un nuovo hotel-ristorante aperto a Miami Beach.
La struttura sorge a pochi passi dalla celebre villa in cui visse e fu ucciso il fratello Gianni Versace nel 1997. L’uso del suo nome per intitolare il locale ha provocato la reazione indignata della stilista, che ha affidato ai social il suo sfogo.

L’omicidio di Gianni Versace
La mattina del 15 luglio 1997, Gianni Versace fu assassinato con due colpi di pistola mentre si trovava sugli scalini della sua casa a Miami Beach. A soccorrerlo per primi furono il compagno Antonio D’Amico e l’amico Lázaro Quintana. Trasportato d’urgenza al Jackson Memorial Hospital, fu dichiarato morto poco dopo. Dell’omicidio fu ritenuto responsabile Andrew Cunanan, un tossicodipendente di origini italo-filippine già ricercato per altri omicidi.
Lo sfogo di Donatella Versace per il nome del ristorante
L’hotel e ristorante, come riportato da Leggo, inaugurato recentemente a Miami Beach ha sollevato una polemica per via del nome scelto: “Donatella Boutique Hotel & Restaurant“. Il locale è stato aperto in una villa degli anni ’30, una struttura “gemella” a quella in cui Gianni Versace visse dal 1992 fino al giorno della sua tragica uccisione. Avvenuta proprio sui gradini dell’ingresso di Casa Casuarina.
La notizia dell’apertura ha fatto rapidamente il giro del mondo. Soprattutto a causa del nome che ha indotto molti a pensare a un coinvolgimento diretto di Donatella Versace. Una supposizione prontamente smentita dalla diretta interessata, che su Instagram ha pubblicato una nota ufficiale per prendere le distanze:
“Lasciatemi essere chiara. L’hotel e il ristorante che si chiamano “Donatella”, situati vicino alla casa dove è stato ucciso mio fratello, non hanno e non avranno mai nulla a che fare con me o la mia famiglia“, ha scritto. Ha poi concluso: “Cercare di capitalizzare sulla nostra tragedia e sul mio nome per il profitto è vergognoso“.