Una donna è stata condannata all’ergastolo per uno dei crimini più atroci mai registrati a Las Vegas nei confronti di un bambino.
In molti casi, le emergenze familiari costringono i genitori a prendere decisioni difficili, questa è la storia tremenda di un bambino e di una donna. Nel 2018, una madre vittima di violenza domestica si rifugiò in un centro di accoglienza a Las Vegas, affidando temporaneamente i suoi due figli a una conoscente, Crystal Stephens. Tra questi c’era Brandon Steckler Jr., un bimbo di soli quattro anni, affetto da autismo e incapace di parlare.
Stephens non era una parente, ma una figura di riferimento occasionale. Nonostante le preoccupazioni sollevate in più di un’occasione da vicini e segnalazioni arrivate ai servizi sociali, solo un’indagine fu avviata, senza che ne risultasse alcun intervento risolutivo.

Segni di torture, negligenze e un esito tragico
Nel luglio 2018, Stephens chiamò i soccorsi sostenendo che Brandon fosse annegato. Ma quando i medici giunsero nell’appartamento di Silverado Ranch, non trovarono alcuna prova di annegamento. Brandon fu trasportato d’urgenza in ospedale, dove morì il giorno seguente.
Il referto autoptico richiese otto ore a causa delle condizioni del corpo: il bambino presentava fratture multiple alle costole, ustioni, morsi di ratto, tagli profondi, e gravi traumi rettali. Era malnutrito, con sepsi, polmonite, e nel sangue gli fu rilevata metanfetamina.
La notizia fu accolta con sgomento, ma solo nel 2019 Stephens venne formalmente incriminata per omicidio di primo grado, rapimento, abusi e negligenze multiple, oltre a violenza sessuale su minore.
La condanna definitiva: ergastolo senza possibilità di libertà condizionale
Il verdetto è arrivato il 8 maggio 2025: Crystal Stephens è stata condannata all’ergastolo. Come parte del patteggiamento, i pubblici ministeri hanno rinunciato alla pena di morte. Il procuratore ha definito il caso come il “peggior omicidio infantile mai affrontato” nella sua carriera.
Alla lettura della sentenza, Stephens ha chiesto perdono alla famiglia, ma per i parenti del piccolo Brandon, nessuna parola potrà mai colmare il dolore. Suo padre ha promesso: “Racconterò la sua storia per sempre. Brandon sarà sempre nel mio cuore.”